La Bce ha stabilito un nuovo rialzo dei tassi che arrivano al 4,50% con l’intento di riportare l’inflazione al 2% nel medio termine.
La giornata di ieri ha segnato un nuovo aumento di 25 punti base dei tassi portando quello dei finanziamenti principali al 4,50%, quello dei depositi al 4% e quello dei prestiti marginali al 4,75%.
Questo è il decimo rialzo consecutivo che ha l’obiettivo di abbassare l’inflazione. Lo ha spiegato il presidente della Bce, Christine Lagarde sottolineando, ancora una volta, che il Consiglio direttivo è deciso a garantire che l’inflazione torni al 2% nel medio termine.
In questa scelta, i prezzi dell’energia hanno giocato un ruolo decisivo facendo alzare anche le stime della Bce sull’inflazione:
- 5,6% nel 2023
- 3,2% nel 2024
- 2,1% nel 2025
Nella nota del comunicato diffuso a seguito della riunione del Consiglio direttivo è specificato che l’inasprimento delle condizioni di finanziamento frenano la domanda riportando l’inflazione all’obiettivo stabilito.
Calo dei titoli di Stato europei
Si abbassa il rendimento dei titoli di Stato europei dopo la decisione della Bce di alzare ulteriormente i tassi: il rendimento del Btp a 10 anni cala di 9 punti base al 4,34%, il Bund tedesco di 7 basis point al 2,58%.
Rialzi finiti?
Christine Lagarde precisa che la Bce non esclude nuovi rialzi e che la scelta dipenderà dall’andamento dei dati. Per sortire l’effetto desiderato, il livello dei tassi deve mantenersi restrittivo per un tempo sufficientemente lungo.
Ti occorre liquidità per realizzare un progetto? Richiedi un preventivo di Prestito personale FinSenas.
Compila il form per parlare con un consulente dedicato.