Indice dell'articolo
- La storia della Cassa Forense
- Cos'è la Cassa Forense e a cosa serve
- Chi sono gli iscritti alla Cassa Forense
- Obbligo di iscrizione
- Contributi e regime previdenziale
- Tipologie di pensioni
- Welfare e prestazioni assistenziali
- Conclusione
La storia della Cassa Forense
Cos'è la Cassa Forense e a cosa serve
Chi sono gli iscritti alla Cassa Forense
Obbligo di iscrizione
Contributi e regime previdenziale
Tipologie di pensioni
Welfare e prestazioni assistenziali
Conclusione
La Cassa Forense è l’ente previdenziale dedicato agli avvocati in Italia. Si occupa della gestione delle pensioni e delle altre prestazioni previdenziali e assistenziali per coloro che esercitano la professione forense. Fondata nel 1952, la Cassa Forense è uno dei pilastri del sistema previdenziale autonomo del nostro Paese, contribuendo a garantire sicurezza economica agli avvocati, sia durante la loro attività professionale, che nel momento in cui decidono di ritirarsi dal lavoro.
La storia della Cassa Forense
La Cassa Forense ha una storia lunga e radicata, che risale a oltre 70 anni fa. Venne istituita con la Legge n. 576 del 1952, che introdusse la previdenza obbligatoria per tutti gli avvocati. Con il tempo, il ruolo della Cassa si è ampliato e si è evoluto per rispondere alle mutevoli esigenze della professione forense e per adeguarsi alle trasformazioni del sistema previdenziale italiano. Da semplice ente pensionistico, la Cassa Forense è diventata un organismo in grado di fornire un’ampia gamma di prestazioni anche assistenziali e di welfare per i suoi iscritti.
Cos’è la Cassa Forense e a cosa serve
La Cassa Forense è un ente di previdenza privato che ha come obiettivo principale quello di garantire un reddito pensionistico agli avvocati quando cessano l’attività lavorativa. Oltre alla gestione delle pensioni, l’ente offre una serie di servizi di assistenza che includono:
- Pensione di vecchiaia: come tutti gli enti previdenziali, la Cassa Forense gestisce il sistema pensionistico degli avvocati. Gli iscritti hanno diritto alla pensione una volta raggiunta una certa età e dopo aver versato i contributi per un determinato periodo di tempo. La pensione può essere di vecchiaia, anticipata o contributiva, a seconda delle situazioni individuali.
- Pensione di inabilità e invalidità: la Cassa prevede anche forme di protezione per gli avvocati che, a causa di malattia o infortunio, non possono più svolgere la loro attività professionale. In questi casi, l’ente fornisce una pensione d’invalidità o inabilità, che garantisce un reddito a chi è impossibilitato a lavorare.
- Pensione ai superstiti: in caso di decesso di un avvocato iscritto, i suoi familiari, come il coniuge o i figli, hanno diritto a ricevere una pensione ai superstiti, garantendo un supporto economico alla famiglia.
- Welfare assistenziale: oltre alle prestazioni pensionistiche, la Cassa Forense offre un sistema di welfare molto sviluppato che include prestazioni assistenziali di vario genere, come indennità per malattia, maternità, e contributi per spese mediche. Il welfare è stato ampliato anche per offrire un supporto finanziario in situazioni di emergenza.
- Fondi per la formazione e il sostegno professionale: la Cassa Forense investe anche nella formazione e nel sostegno alla carriera degli avvocati, finanziando corsi di aggiornamento professionale e fornendo contributi per l’acquisto di strumenti tecnologici o lo sviluppo di nuove attività.
Chi sono gli iscritti alla Cassa Forense
Gli iscritti alla Cassa Forense sono tutti gli avvocati che esercitano la professione forense in Italia, sia in modo autonomo che in collaborazione con studi legali. Tuttavia, l’iscrizione non avviene in modo automatico: sono previste delle regole precise, che definiscono chi è obbligato a iscriversi e chi invece può rimanere iscritto in altri enti previdenziali, come l’INPS.
Obbligo di iscrizione
L’iscrizione alla Cassa Forense è obbligatoria per tutti gli avvocati iscritti all’Albo professionale e diventa effettiva una volta che l’avvocato inizia a esercitare la professione in modo continuativo. Nel dettaglio, sono obbligati a iscriversi alla Cassa Forense tutti gli avvocati che:
- sono iscritti all’Albo degli Avvocati.
- Non risultano già iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria (come la gestione separata INPS o altre casse professionali).
- Percepiscono un reddito derivante dall’esercizio della professione forense.
- Contributi e regime previdenziale.
Gli iscritti alla Cassa Forense sono tenuti al pagamento di contributi previdenziali, che si suddividono principalmente in:
- Contributo soggettivo: si tratta di un contributo percentuale sul reddito netto derivante dall’attività professionale forense. È un contributo obbligatorio e varia in base al reddito dichiarato dall’avvocato. Viene utilizzato per finanziare le pensioni di vecchiaia e di invalidità.
- Contributo integrativo: è un contributo che si calcola sul volume d’affari IVA dell’avvocato, ossia sul fatturato annuo. Anche questo è un contributo obbligatorio e serve a finanziare principalmente le spese di gestione della Cassa e le prestazioni assistenziali.
- Contributo di maternità: è una piccola quota che tutti gli iscritti sono tenuti a pagare, e serve a finanziare le indennità di maternità e altri benefici assistenziali correlati.
I contributi versati determinano la base pensionistica futura dell’avvocato, secondo il meccanismo di calcolo che può essere misto (retributivo e contributivo) o puramente contributivo, in base alla normativa vigente al momento della richiesta della pensione.
Tipologie di pensioni
Le pensioni offerte dalla Cassa Forense sono diverse, per rispondere alle varie esigenze degli iscritti:
- Pensione di vecchiaia ordinaria: viene riconosciuta a coloro che raggiungono l’età pensionabile e hanno versato contributi per un minimo di 35 anni.
- Pensione anticipata: può essere richiesta dagli iscritti che decidono di ritirarsi prima dell’età pensionabile, a patto che abbiano maturato almeno 40 anni di contributi.
- Pensione di inabilità: riservata agli avvocati che, a causa di una malattia o di un infortunio, sono impossibilitati a proseguire la loro attività lavorativa. La misura della pensione varia in base ai contributi versati e alla gravità dell’inabilità.
- Pensione di reversibilità e ai superstiti: in caso di morte dell’avvocato, la pensione può essere trasferita ai familiari superstiti, come il coniuge, i figli o i genitori, secondo regole stabilite dalla Cassa.
Welfare e prestazioni assistenziali
Uno degli aspetti sostanziali dell’operato della Cassa Forense è il suo sistema di welfare assistenziale. Oltre a garantire le pensioni, l’ente offre numerose prestazioni a sostegno degli iscritti, tra cui:
- sussidi per la malattia: la Cassa fornisce sussidi in caso di gravi malattie o infortuni che impediscono l’esercizio della professione.
- Indennità di maternità: un’indennità prevista per le avvocate che diventano madri, che copre un periodo di astensione dall’attività lavorativa, garantendo loro un reddito durante il periodo di inattività.
- Assistenza sanitaria: attraverso convenzioni e accordi, la Cassa Forense offre ai suoi iscritti l’accesso a servizi sanitari agevolati e coperture assicurative integrative.
- Sostegno in situazioni di emergenza: come dimostrato durante la pandemia, la Cassa Forense ha attivato una serie di misure straordinarie di supporto economico per gli avvocati in difficoltà a causa della crisi.
Conclusione
La Cassa Forense rappresenta un pilastro del sistema previdenziale e assistenziale per gli avvocati italiani. Grazie alla sua vasta gamma di prestazioni, che vanno dalle pensioni di vecchiaia alle tutele assistenziali, garantisce un supporto costante agli iscritti lungo tutto il corso della loro carriera. Oltre a gestire le pensioni, la Cassa si impegna a fornire un welfare completo, rispondendo alle esigenze di una professione che, pur caratterizzata da prestigio e autonomia, affronta anche sfide complesse, come la precarietà e l’incertezza economica in alcuni casi.
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