Quando il datore di lavoro non versa alla banca o alla società finanziaria autorizzata l’importo trattenuto dalla busta paga del dipendente, si genera un’insolvenza. Quali sono le conseguenze? Continua a leggere l’articolo, per approfondire l’argomento.
La cessione del quinto rimane uno dei finanziamenti più richiesti in Italia grazie ad alcuni elementi che la caratterizzano:
- la comodità di rimborso che avviene attraverso trattenute dirette in busta paga o nella pensione
- l’assenza di garanti
- le rate costanti
- i tassi fissi
Ciò nonostante, esistono dei rischi legati all’eventuale insolvenza del datore di lavoro.
Obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro rappresenta un elemento imprescindibile dal processo di finanziamento attraverso la cessione del quinto dello stipendio.
Prima di tutto va chiarito che il datore di lavoro non può opporsi ad una richiesta di cessione del quinto ed è tenuto a fornire la documentazione necessaria alla banca per effettuare una valutazione sulla solidità della situazione lavorativa del richiedente.
In particolare, deve produrre informazioni rispetto alla:
- retribuzione mensile
- TFR maturato
- Eventuali trattenute sulla busta paga
Basti questo ad evidenziare l’importanza del datore di lavoro che si assume il compito di garantire per il soggetto richiedente.
Ritardi o mancati pagamenti da parte del datore di lavoro possono creare non pochi problemi tanto a lui quanto al lavoratore.
Cosa succede se il datore di lavoro non paga le rate?
E’ ormai chiaro che non è il beneficiario della cessione del quinto a versare le rate alla banca perché tale operazione spetta al datore di lavoro.
Tale procedura, da un lato evita che il debitore possa dimenticare di effettuare il pagamento, ma dall’altro è controllabile dal lavoratore solo in parte.
Quando il datore di lavoro non versa la rata genera un’insolvenza. Infatti, è legittimato a sospendere il pagamento solo in tre casi:
- aspettativa
- dimissioni
- licenziamento
In tutti gli altri casi, è tenuto a pagare le rate in modo puntuale. Per questa ragione, è sempre consigliabile controllare mensilmente che venga trattenuto l’importo stabilito dallo stipendio.
Se la busta paga mostra delle trattenute, ma le rate non risultano pagate è fondamentale contattare la banca o la finanziaria con cui è stata stipulata la cessione del quinto, esibendo le buste paga che dimostrano le trattenute. In questo caso, la banca sollecita il datore di lavoro al pagamento.
La somma riservata alla rata di cessione del quinto è di proprietà del lavoratore, anche se a gestirla è il datore di lavoro. Trattenere tale quota senza inviarla alla banca costituisce un’appropriazione indebita ed è contestabile attraverso una querela.
Sei un dipendente e ti occorre liquidità per realizzare un progetto? Richiedi un preventivo immediato di cessione del quinto FinSenas.
Compila il form per parlare con un consulente dedicato.