I cittadini che hanno debiti con l’Agenzia dell’Entrate e con l’INPS possono andare incontro al pignoramento dei beni. Quali possono prelevare i creditori e con quali modalità? Continua a leggere l’articolo per approfondire l’argomento.
Il pignoramento di beni è una procedura legale utilizzata per soddisfare un credito attraverso il sequestro e la successiva vendita forzata dei beni del debitore. Questo processo gioca un ruolo cruciale nel diritto esecutivo e nelle procedure di recupero crediti.
Definizione e principi generali
Il pignoramento di un bene è una procedura legale utilizzata per soddisfare un debito non pagato. È parte del processo di esecuzione forzata, che permette a un creditore di ottenere il recupero del credito attraverso il sequestro e la vendita dei beni del debitore. Ecco una spiegazione dettagliata:
- Natura del pignoramento: è un atto giudiziario che consente di immobilizzare un bene del debitore in modo che possa essere venduto all’asta per soddisfare un debito.
- Scopo: L’obiettivo principale del pignoramento è garantire che il creditore possa recuperare il denaro dovuto attraverso la vendita dei beni del debitore.
Procedura
- Titolo esecutivo: per avviare un pignoramento, il creditore deve disporre di un titolo esecutivo, che può essere una sentenza, un decreto ingiuntivo divenuto esecutivo, o un altro documento che comprovi il debito.
- Notifica del pignoramento: il debitore riceve una notifica del pignoramento. Questo atto informa il debitore che i suoi beni sono stati pignorati e sono soggetti a vendita forzata.
- Sequestro dei beni: i beni pignorati sono sottratti al controllo del debitore e posti sotto sequestro.
Tipologie di beni pignorabili
- Beni mobili: come automobili, mobili, elettrodomestici.
- Beni immobili: come case, appartamenti o terreni.
- Crediti e stipendi: il pignoramento può riguardare anche crediti del debitore presso terzi, come stipendi o conti bancari.
Limitazioni e tutele
- Beni impignorabili: esistono limiti a ciò che può essere pignorato. Ad esempio, non possono essere pignorati beni indispensabili per il lavoro del debitore o oggetti di scarso valore.
- Tutele per il debitore: il debitore può avvalersi di determinate tutele legali, come l’opposizione al pignoramento, se ritiene che la procedura sia stata eseguita in modo improprio o illegittimo.
Vendita dei beni pignorati
Dopo il pignoramento, i beni vengono venduti, solitamente tramite asta pubblica. Il ricavato viene utilizzato per soddisfare il debito. Se l’importo raccolto supera il debito, l’eccedenza viene restituita al debitore.
Quando si rischia il pignoramento?
Si può incorrere in un pignoramento quando si risulta debitore nei confronti di INPS, Agenzia delle Entrate, Comune ed enti pubblici.
L’espropriazione forzata dei beni non avviene immediatamente, infatti possono volerci anni prima che ciò avvenga. Molto dipende dal tipo di debito che si è contratto: per mancato pagamento di cartelle esattoriali, sono pignorati stipendio, o pensione o conto corrente; se il debito fa riferimento a multe stradali non pagate, allora può essere pignorato il veicolo. Il pignoramento dell’immobile scatta quando per oltre 180 giorni consecutivi non si paga il proprio debito alla banca o all’ente che ha concesso il mutuo. Esiste, in questo caso, una tolleranza di 6 mesi.
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