Esistono diverse soluzioni per alleggerire il peso della rata del mutuo che grava sul budget familiare. Ecco le iniziative dell’Associazione Bancaria Italiana.
Aiuto ABI a chi non riesce a pagare il mutuo
Se la rata del mutuo è diventata troppo pesante da sostenere, è utile sapere che l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sta valutando delle opzioni finalizzate a sostenere le famiglie che incontrano difficoltà a mantenere fede ai pagamenti.
Tra le varie soluzioni previste, vi sono:
- la possibilità di congelare, per un determinato periodo, l’importo della rata a tasso variabile spalmando il costo del debito nel tempo. Tale scelta comporta però un incremento degli oneri per gli interessi perché il prestito dura di più;
- la sospensione dei pagamenti attraverso il Fondo di Garanzia per il Settore del Credito;
- la conversione del mutuo da tasso variabile a fisso (attualmente consentita solo a coloro che hanno difficoltà economiche, con un ISEE fino a 35 mila euro e mutuo fino a 200 mila euro).
Cosa comporta il mancato pagamento della rata mutuo oltre i 90 giorni?
Quando il ritardo del pagamento della rata del mutuo supera i 90 giorni, le possibilità di riorganizzare il credito diminuiscono in modo significativo.
In questo caso, infatti, il ritardo protratto comporta una nuova classificazione del credito come “deteriorato”, nel rispetto delle norme dell’Autorità Bancaria Europea (EBA).
Fondo governativo: quando richiedere la sospensione del mutuo
Con l’aumento dei tassi d’interesse per i mutui variabili, molte famiglie si trovano in difficoltà.
Un aiuto concreto arriva dal Fondo statale che permette una sospensione del pagamento delle rate.
L’intervento del Fondo può essere richiesta presentando una domanda alla banca dove si ha il mutuo insieme a:
- modulo scaricabile sul sito Consap
- carta d’identità del mutuatario
- attestazione reddito ISEE (che non deve superare i 30.000 euro)
- documento che certifica licenziamento o morte
- perdita di autosufficienza o invalidità superiore all’80%
- sospensione o riduzione orario di lavoro
La banca deve inoltrare entro 10 giorni lavorativi, la domanda al Consap che fornirà una risposta entro 15 giorni.
La sospensione parte entro 30 giorni lavorativi dalla risposta positiva da parte di Consap ed è valida per un massimo di 18 mesi. Tale sospensione fa riferimento solo ai mutui per l’acquisto dell’abitazione principale.
A fronte della sospensione del pagamento delle rate, il Fondo è in grado di finanziare solo gli oneri finanziari che equivalgono al 50% della quota interessi delle rate.
A carico del mutuatario restano la quota capitale e la metà della quota interessi.
La legge prevede che la sospensione:
- non comporti alcuna spesa d’istruttoria
- non richieda ulteriori garanzie
- sia prevista anche se il mutuo ha fruito di altre misure di sospensione
Chi può accedere al Fondo statale
I mutuatari devono possedere i seguenti requisiti:
- l’immobile dev’essere un’abitazione principale e non di lusso
- il mutuo dev’essere attivo da almeno un anno
- l’importo erogato non deve superare i 250.000 euro, anche se il limite raggiunge i 400.000 euro nel caso delle domande presentate entro il 31 dicembre 2023
- il reddito ISEE non deve superare i 30.000 euro annui.
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