Il Mutuo per ristrutturazione è un tipo di prestito finalizzato a finanziare i lavori di ristrutturazione dell’edificio. Di norma viene stipulato con una banca o con un altro istituto di credito e si differenzia dai mutui destinati all’acquisto solo per lo scopo e per le agevolazioni previste.
La stipula può prevedere un tasso fisso, variabile o misto in base alla capacità di rimborso del cliente e all’importo della rata.
In genere, la somma non supera l’80% del valore dell’immobile.
Mutuo di ristrutturazione: caratteristiche
Il mutuo di ristrutturazione cambia a seconda delle specifiche esigenze di chi ne fa richiesta. La prima cosa da definire è se il tasso d’interesse dev’essere fisso o variabile.
La durata del mutuo, invece, dipende dall’entità della ristrutturazione e dalla situazione economica di chi effettua la ricerca. In genere, le banche offrono mutui che hanno una durata dai 5 ai 30 anni.
Le variabili da tenere presente sono davvero molte ed è per questo che è sempre opportuno farsi affiancare da un professionista.
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Mutuo di ristrutturazione: come funziona
Il mutuo di ristrutturazione prevede tre diverse soluzioni:
- mutuo per la manutenzione ordinaria o per le piccole opere
- mutuo per la manutenzione straordinaria
- mutuo per le grandi opere
A seconda della tipologia scelta, bisogna presentare dei preventivi specifici come ad esempio il progetto edilizio, la documentazione reddituale, il preventivo dell’impresa che svolge i lavori, etc.
L’erogazione dell’importo avviene in un’unica soluzione oppure in base all’avanzamento dei lavori.
Mutuo di ristrutturazione: i vantaggi
Il mutuo di ristrutturazione conviene sempre rispetto all’acquisto quando l’abitazione richiede piccoli interventi, lavori straordinari o se è necessario restaurare integralmente un edificio antico o in condizioni precarie.
I vantaggi di questo tipo di prestito risiedono nelle agevolazioni statali, introdotte per la prima volta con il Dpr 917/86 e rinnovate annualmente.
Le agevolazioni consistono sostanzialmente in una detrazione Irpef che corrisponde al 50% ma che può raggiungere il 65% del valore dell’immobile nel caso di interventi di riqualificazione energetica, opere di sicurezza di edifici collocati in zone a rischio sismico e rimozione amianto.
Mutuo per ristrutturazione: come richiederlo
Il mutuo per ristrutturazione, utile ad ammortizzare i costi di una ristrutturazione, si può ottenere presentando in banca o presso un altro istituto di credito, tutta la documentazione relativa all’immobile ed alla sua ristrutturazione tra cui: documenti anagrafici, reddituali, catastali e permessi rilasciati dal Comune (laddove sono necessari).
Le banche possono prevedere diverse procedure e richiedere ulteriori documenti.
Riguardo i permessi rilasciati dal Comune, esistono differenze che dipendono dalla tipologia d’intervento che si intende effettuare nell’immobile.
Quando la manutenzione è ordinaria, occorre presentare in banca il preventivo stilato dall’impresa incaricata di eseguire i lavori. Nel caso di manutenzione straordinaria, oltre al preventivo bisogna presentare l’autorizzazione edilizia o la denuncia di inizio lavori. Per quanto riguarda la ristrutturazione con grandi opere è necessario aggiungere ai documenti elencati anche la concessione edilizia e la ricevuta di pagamento del contributo comunale.
Prima di richiedere il mutuo è fondamentale classificare il tipo di ristrutturazione che prevede tre tipologie d’interventi:
- manutenzione ordinaria
- manutenzione straordinaria
- grandi opere
La manutenzione ordinaria riassume interventi minori su parti limitate dell’immobile o la sua messa in sicurezza. Questo significa che non s’interviene sulla volumetria dell’edificio.
La manutenzione straordinaria include interventi quali il consolidamento o la sostituzione di alcune parti della struttura, la realizzazione di aree esterne (giardini o cortili) e l’ampliamento verticale dell’edificio.
Le ristrutturazioni grandi opere fanno riferimento a lavori più invasivi che cambiano sostanzialmente l’aspetto della casa.
Mutuo ristrutturazione prima casa
Le spese di ristrutturazione della casa possono essere molto elevate ed in questi casi, ricorrere ad un mutuo di ristrutturazione, può rappresentare la soluzione ideale.
Quando si tratta della prima casa si può usufruire della detrazione fiscale sugli interessi passivi cumulabili con le detrazioni fiscali che spettano a seconda del tipo di intervento da effettuare.
La prima cosa da fare è richiedere uno o più preventivi da parte delle ditte specializzate, in modo da individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Stabiliti gli accordi si può intraprendere la procedura per la richiesta di mutuo di ristrutturazione.
Per accedere al finanziamento, non occorre che ‘immobile costituisca prima casa anche se è importante che lo sia nella misura in cui si voglia utilizzare la detrazione fiscale. Per accedere alle detrazioni, si dispone di 6 mesi per far diventare l’immobile abitazione principale del nucleo familiare oppure 18 mesi dal termine dei lavori di ristrutturazione.
Per riassumere: la detrazione fiscale è possibile solo se l’immobile è prima casa. L’aliquota degli interessi passivi corrisponde sempre al 19% mentre la soglia massima da detrarre è pari a 2.582,25 euro.
Per l’ottenimento di questa agevolazione deve farne richiesta nella dichiarazione dei redditi chi ha un titolo di proprietà o un diritto reale sull’immobile e l’intestatario del mutuo.
Mutuo ristrutturazione giovani coppie
I mutui per giovani sono dei finanziamenti che vogliono sostenere i giovani under 36 che intendono comprare la prima casa o quella adibita ad abitazione principale, usufruendo di una copertura finanziaria pari all’80% del capitale dato in mutuo.
L’importo del mutuo ipotecario non deve superare i 250 mila euro e l’agevolazione copre fino all’80% del capitale dato in prestito.
Il vantaggio in questo caso consiste nella garanzia di un supporto dello Stato attraverso il Fondo di Garanzia.
Bonus di ristrutturazione
Il Bonus di ristrutturazione è stato introdotto nel 1986 col Dpr 917 e prorogato fino al 2024.
Il Decreto Rilancio pubblicato il 18 luglio 2020 nella Gazzetta Ufficiale ha apportato una modifica sostanziale attraverso cui il contribuente può scegliere tra lo sconto in fattura o la cessione del credito. E’ stato successivamente elevato al 50% dalla Manovra Finanziaria 2021, la Legge di Bilancio 2022 l’ha esteso fino al 31 dicembre 2024.
Il Bonus di ristrutturazione vale anche per la seconda casa e può essere richiesto da:
- proprietario dell’immobile
- nudo proprietario
- inquilino
- chi detiene un diritto reale di godimento sull’immobile
- comodatario
- soci delle cooperative e delle società semplici
- imprenditori individuali, limitatamente agli immobili abitativi.
Si aggiungono anche:
- familiare convivente di chi possiede o detiene l’immobile
- coniuge separato a cui è stato assegnato l’immobile
- componente dell’unione civile
- convivente more uxorio
Mutuo liquidità
Nella quasi totalità dei casi, l’erogazione di un mutuo è di tipo ipotecario o immobiliare, vale a dire che è legato all’acquisto o alla ristrutturazione di un immobile. Ma esiste anche il mutuo liquidità in cui la somma concessa dalla banca non è finalizzata ad alcuna compra vendita immobiliare.
Si tratta quindi di una specifica tipologia di prestito personale che garantisce al mutuatario una somma di denaro che può essere utilizzata per vari scopi.
Per richiederlo occorre possedere garanzie reddituali e/o patrimoniali.
Il mutuo liquidità eroga cifre minime che si aggirano sui 30/35.000 euro e possono superare il milione di euro.
La durata minima è di 5 anni, la massima di 40 anni e prevede un rimborso a tasso fisso o variabile.
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