Dalle dichiarazioni del Governo Meloni sembra che la durata della disoccupazione Naspi sia destinata a cambiare.
Per il momento, l’indennità è prevista al massimo per 24 mesi per quei lavoratori impiegati almeno per 4 anni. In altri termini, la disoccupazione viene riconosciuta per il 50% del periodo in cui si è lavorato.
La proposta verte sul taglio di durata. Ad esempio, chi ha lavorato un anno avrebbe diritto alla Naspi per 3 o 4 mesi, contro il semestre che è riconosciuto attualmente.
Se la riforma dovesse riguardare l’indennità di disoccupazione, farà riferimento anche a quello che spetta a collaboratori, dottorandi e assegnisti di ricerca.
Lo scorso anno la Naspi costava allo Stato 13 milioni di euro, di questi 5,6 milioni erano versati dalle imprese. Nella precedente Legge di Bilancio era stato approvato un taglio dell’indennità di disoccupazione al 3% dopo il sesto mese. L’ulteriore taglio prospettato dovrebbe consentire di risparmiare soldi da utilizzare per la riforma delle pensioni.
Naspi: che cos’è e come funziona
La NASpI, Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego è un’indennità di disoccupazione che viene erogata ai lavoratori dipendenti (inquadrati con un rapporto di tipo subordinato) che hanno perduto l’occupazione involontariamente.
Tale indennità è stata introdotta con l’art. 1 del Decreto legislativo n.22 del 4 marzo 2015 in sostituzione delle misure precedenti.
Ogni mese, il beneficiario riceve la cifra spettante che funge da supporto economico durante il periodo in cui resta senza lavoro.
Se lo stipendio mensile imponibile ai fini previdenziali relativo agli ultimi quattro anni era inferiore alla cifra di riferimento INPS (nel 2021 era 1227,55 euro), la Naspi ammonta al 75% della retribuzione mensile;
Se lo stipendio mensile imponibile ai fini previdenziali relativo agli ultimi quattro anni era superiore alla cifra di riferimento INPS, la Naspi ammonta al 75% della retribuzione mensile.
Dal 1° gennaio 2022, a partire dal sesto mese la cifra che spetta viene ridotta del 3% per ogni mese.
Chi sono i beneficiari dell’indennità di disoccupazione
Le categorie interessate sono:
- dipendenti a tempo indeterminato o determinato di privati
- dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni
- contratti di apprendistato
- personale artistico, a patto che sia un lavoro subordinato
- soci lavoratori di cooperative che hanno un rapporto di lavoro di tipo subordinato
- operatori agricoli a tempo indeterminato
Chi sono gli esclusi dalla Naspi
Alcune categorie sono escluse dalla possibilità di ottenere l’indennità di disoccupazione:
- coloro che hanno raggiunto i requisiti per andare in pensione
- lavoratori stagionali extracomunitari con il permesso di soggiorno
- titolari di assegni di invalidità
- lavoratori con contratto a tempo indeterminato delle PA.
Quando si ottiene
La Naspi si può ottenere l’ottavo giorno dopo la chiusura del rapporto lavorativo se la domanda viene inoltrata l’ottavo giorno. Se la domanda viene inoltrata dopo l’ottavo giorno, si ottiene il giorno successivo a quello in cui viene avanzata la richiesta.
Si ha diritto alla Naspi anche in seguito a malattia, maternità, preavviso o infortunio. In tal caso, si può ottenere otto giorni dopo la fine di questo periodo, se la domanda viene fatta entro gli otto giorni.
In caso di licenziamento per giusta causa, si può ottenere dal trentottesimo giorno dopo che si è stati licenziati se si fa domanda entro quella data.
Come inoltrare la domanda
La domanda va inoltrata online attraverso un servizio telematico sul portale INPS accessibile attraverso lo SPID.
A tal proposito esiste anche una guida online che spiega nel dettaglio come compilare la domanda.
Si può anche scegliere di avanzare la domanda attraverso degli intermediari, come patronati, commercialisti oppure chiamando il numero 803164, da cellulare 06164164.
Quando decade il beneficio
Il lavoratore perde il diritto di ricevere il beneficio quando:
- non è più disoccupato
- può andare in pensione
- è nelle condizioni di avere l’assegno di invalidità
- non aderisce alle attività di orientamento lavorativo dei centri per l’impiego
- non invia entro un mese dalla domanda di ottenimento Naspi la comunicazione del reddito annuo che pensa di ottenere da lavori subordinati part-time ancora attivi
- non invia comunicazione di avvio di un’attività autonoma o parasubordinata.
La Naspi può essere temporaneamente interrotta, ma può essere ripresa quando:
- si è assunti per non più di sei mesi
- si trova un lavoro in un Paese dell’Unione europea con cui l’Italia abbia una convenzione in tema di assicurazioni contro la disoccupazione.
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