Indice
- Cos'è il prepensionamento?
- Tipologie di prepensionamento in Italia
- Conseguenze del prepensionamento
- Come si richiede il prepensionamento
- Conseguenze economiche e professionali
- Conclusione
Cos'è il prepensionamento?
Tipologie di prepensionamento in Italia
Pensione anticipata ordinaria
Opzione Donna
Ape Sociale
Isopensione
Quota 100 e Quota 102
Conseguenze del prepensionamento
Come si richiede il prepensionamento?
Verifica dei requisiti
Presentazione della domanda
Attendere la risposta dell'INPS
Conseguenze economiche e professionali
Riduzione dell'importo della pensione
Effetti sul futuro professionale
Benefici per le aziende
Conclusione
Il prepensionamento è una misura che permette di andare in pensione prima del raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria prevista dalla legge. Rappresenta una forma di pensionamento anticipato, spesso utilizzata per favorire il ricambio generazionale nelle aziende o per agevolare i lavoratori in situazioni particolari, come crisi aziendali o difficoltà personali. In Italia, il prepensionamento può essere applicato in diverse modalità e sotto determinate condizioni stabilite dalla normativa vigente.
In questo articolo spiegheremo cos’è il prepensionamento, quali sono i requisiti per ottenerlo, come fare richiesta e quali conseguenze comporta per i lavoratori e le aziende.
Cos’è il prepensionamento?
Il prepensionamento è una forma di pensionamento anticipato che consente ai lavoratori di lasciare il mercato del lavoro prima di raggiungere i requisiti di età o contributivi previsti per la pensione di vecchiaia o per altre forme di pensione ordinaria. Può essere concesso sia nel settore pubblico che in quello privato, e generalmente si configura come una misura straordinaria destinata a specifiche categorie di lavoratori o in particolari situazioni.
Questa possibilità può essere prevista per diverse ragioni:
- Esigenze aziendali: spesso il prepensionamento è utilizzato come misura per ristrutturare o ridurre il personale in aziende che si trovano in crisi economica o che devono affrontare riduzioni di personale dovute a processi di riorganizzazione.
- Esigenze personali: alcuni lavoratori possono ricorrere al prepensionamento a causa di condizioni fisiche o psicologiche che rendono difficile continuare a lavorare fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria.
A differenza della pensione di vecchiaia, che si ottiene al compimento di una certa età e con il raggiungimento di un minimo di anni contributivi, il prepensionamento permette ai lavoratori di ottenere il trattamento pensionistico anticipato, con requisiti più flessibili rispetto a quelli previsti per la pensione ordinaria.
Tipologie di prepensionamento in Italia
Esistono diverse modalità di prepensionamento che si applicano a differenti categorie di lavoratori. Vediamo alcune delle principali:
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Pensione anticipata ordinaria
La pensione anticipata ordinaria permette ai lavoratori di andare in pensione prima dell’età pensionabile ordinaria, purché abbiano maturato un certo numero di anni di contributi. Attualmente, la normativa prevede che:
Gli uomini possano accedere alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi.
Le donne possano accedere con 41 anni e 10 mesi di contributi.
Non è richiesto un limite minimo di età, quindi chi ha iniziato a lavorare molto giovane può beneficiare di questa misura con largo anticipo rispetto all’età pensionabile.
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Opzione donna
L’Opzione Donna è una misura specifica che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata con requisiti contributivi e di età differenti rispetto alla pensione anticipata ordinaria. Le lavoratrici dipendenti possono andare in pensione con:
- 35 anni di contributi.
- Aver compiuto almeno 60 anni (o 59 anni per le lavoratrici autonome, con eventuali riduzioni in base al numero di figli).
Tuttavia, è importante notare che chi sceglie Opzione Donna accetta un calcolo della pensione con il sistema contributivo, il che comporta una riduzione dell’importo rispetto alla pensione con il sistema retributivo o misto.
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Ape sociale
L’Ape sociale è una misura di prepensionamento riservata a lavoratori che si trovano in situazioni di particolare difficoltà, come disoccupati, caregiver, lavoratori con disabilità o che svolgono attività usuranti. Per accedere all’Ape sociale, è necessario avere almeno:
- 63 anni di età.
- Un numero variabile di anni di contributi, a seconda della categoria (ad esempio, 30 anni per disoccupati o caregiver, 36 anni per lavoratori usuranti).
Questa misura consente di ottenere un’indennità fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
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Isopensione
L’Isopensione, nota anche come “scivolo pensionistico“, è una misura che permette ai lavoratori di accedere alla pensione fino a 7 anni prima rispetto ai requisiti previsti per la pensione di vecchiaia o per la pensione anticipata ordinaria. L’isopensione è generalmente utilizzata dalle grandi aziende per gestire esuberi di personale attraverso accordi collettivi, e il datore di lavoro si impegna a versare un’indennità sostitutiva al lavoratore fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
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Quota 100 e Quota 102
Quota 100 e Quota 102 sono state misure temporanee che hanno permesso a molti lavoratori di accedere alla pensione anticipata combinando età e anni di contributi. Quota 100 è stata in vigore fino al 2021 e permetteva di andare in pensione con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi, mentre Quota 102, valida nel 2022, innalzava il limite di età a 64 anni con gli stessi 38 anni di contributi.
Al momento, queste misure non sono più in vigore, ma rappresentano esempi di come lo Stato abbia cercato di introdurre strumenti di prepensionamento in risposta alle esigenze sociali.
Come si richiede il prepensionamento
Richiedere il prepensionamento richiede il rispetto di procedure amministrative specifiche e la presentazione di una domanda presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Vediamo i passaggi fondamentali per ottenere il prepensionamento.
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Verifica dei requisiti
Il primo passo per richiedere il prepensionamento è verificare di avere tutti i requisiti necessari. A seconda della misura di prepensionamento a cui si intende accedere (pensione anticipata ordinaria, Opzione Donna, Ape Sociale, ecc.), è necessario controllare i seguenti requisiti:
- Anni di contributi versati.
- Età anagrafica.
- Eventuali condizioni specifiche, come lo stato di disoccupazione, la cura di familiari disabili, o il lavoro usurante.
Il calcolo degli anni di contributi può essere effettuato direttamente attraverso il cassetto previdenziale disponibile sul sito dell’INPS, o rivolgendosi a un patronato che possa assistere nel calcolo.
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Presentazione della domanda
Una volta verificati i requisiti, è necessario presentare la domanda di prepensionamento all’INPS. La domanda può essere inoltrata:
- Online tramite il sito dell’INPS, accedendo con le credenziali SPID, CIE o CNS.
- Attraverso un patronato o un consulente del lavoro, che può fornire assistenza nella compilazione e nell’invio della domanda.
Nel modulo di domanda sarà necessario indicare i dati anagrafici, contributivi e fornire tutta la documentazione richiesta, come l’attestazione dei contributi versati e, per l’Ape Sociale, eventuali certificazioni mediche o documentazione relativa alla condizione di disoccupazione o caregiving.
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Attendere la risposta dell’INPS
Dopo la presentazione della domanda, l’INPS avvierà la procedura di verifica dei requisiti. Se la richiesta viene approvata, il lavoratore riceverà una comunicazione con la conferma del prepensionamento e la data di decorrenza della pensione anticipata. In alcuni casi, potrebbe essere necessario fornire ulteriori informazioni o documenti per completare la procedura.
Conseguenze del prepensionamento
Il prepensionamento comporta una serie di conseguenze che è importante considerare, sia dal punto di vista economico che lavorativo.
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Riduzione dell’importo della pensione
Scegliere il prepensionamento significa spesso accettare una riduzione dell’importo della pensione. Questo accade perché, interrompendo la carriera lavorativa in anticipo, si versano meno contributi, e quindi l’importo finale della pensione sarà inferiore rispetto a quello che si sarebbe ottenuto continuando a lavorare fino all’età pensionabile ordinaria.
Inoltre, nel caso di alcune misure come l’Opzione Donna, il calcolo della pensione viene effettuato interamente con il metodo contributivo, che di norma comporta un assegno pensionistico più basso rispetto al sistema misto o retributivo.
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Effetti sul futuro professionale
Il prepensionamento implica l’abbandono definitivo del lavoro, con la conseguente impossibilità di tornare a lavorare in maniera continuativa e stabile, salvo alcune eccezioni per lavori occasionali. Per questo motivo, è una scelta che va ponderata attentamente, considerando le proprie esigenze economiche e professionali a lungo termine.
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Benefici per le aziende
Dal punto di vista aziendale, il prepensionamento è spesso visto come una misura vantaggiosa per ridurre il personale senza procedere a licenziamenti, specialmente nelle grandi aziende o in quelle in crisi. Attraverso accordi sindacali e l’adozione di strumenti come l’isopensione, le imprese possono favorire il turnover e l’ingresso di nuove generazioni nel mercato del lavoro.
Conclusione
Il prepensionamento è uno strumento utile per chi desidera o necessita di ritirarsi anticipatamente dal mondo del lavoro, ma deve essere valutato attentamente per evitare effetti negativi sulle finanze personali. I lavoratori interessati devono essere consapevoli delle diverse opzioni disponibili, dei requisiti necessari e delle procedure da seguire per fare richiesta. Inoltre, è fondamentale tenere in considerazione le conseguenze economiche a lungo termine, in particolare la riduzione dell’importo della pensione.
Consultare un professionista, come un consulente del lavoro o un patronato, può essere d’aiuto per chiarire eventuali dubbi e prendere la decisione più adeguata alle proprie esigenze.
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