Nel contesto lavorativo italiano, le figure del libero professionista e del lavoratore autonomo sono spesso oggetto di confusione, in quanto entrambe operano in modo indipendente, senza essere vincolate da un rapporto di lavoro subordinato. Tuttavia, nonostante alcune somiglianze, esistono differenze sostanziali tra queste due categorie professionali, sia sotto il profilo giuridico che in termini di regime fiscale e contributivo. Spieghiamo nel dettaglio le caratteristiche, le distinzioni e le implicazioni di essere un libero professionista rispetto a un lavoratore autonomo.
Definizione e caratteristiche
- Libero professionista: il libero professionista è colui che esercita una professione intellettuale di carattere scientifico, artistico o letterario, la cui attività si basa sulla propria competenza tecnica o artistica e non richiede necessariamente un contesto aziendale per essere esercitata. Tra i liberi professionisti rientrano avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri, medici e giornalisti, i quali spesso sono iscritti a ordini o albi professionali che ne regolamentano l’accesso e l’esercizio professionale.
- Lavoratore autonomo: il lavoratore autonomo, invece, si identifica con chi svolge un’attività economica in modo indipendente, ma la cui professione non rientra necessariamente nell’ambito delle professioni intellettuali regolamentate. Questa categoria include artigiani, commercianti, imprenditori individuali, agricoltori e può estendersi a varie forme di prestazioni lavorative autonome che non richiedono l’iscrizione a ordini o albi professionali.
Regime fiscale e contributivo
Le differenze tra libero professionista e lavoratore autonomo emergono con chiarezza anche nel trattamento fiscale e nei regimi contributivi applicabili.
- Libero professionista: i liberi professionisti sono soggetti a un regime fiscale che prevede il pagamento dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) sui redditi professionali, oltre all’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), se applicabile, e ai contributi previdenziali obbligatori presso le casse di previdenza specifiche della loro categoria professionale. L’adesione a una cassa di previdenza professionale garantisce una serie di coperture previdenziali e assistenziali.
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Lavoratore autonomo: i lavoratori autonomi, non essendo iscritti a ordini o albi professionali, versano i contributi previdenziali all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e sono soggetti all’IRPEF. La gestione fiscale può variare a seconda della specifica attività esercitata e del regime fiscale adottato (regime ordinario, regime forfettario, ecc.), con diverse implicazioni in termini di aliquote e deduzioni fiscali.
Regolamentazione professionale
Un’altra differenza significativa tra le due figure riguarda la regolamentazione dell’esercizio professionale:
- Libero professionista: l’accesso alle professioni intellettuali è spesso regolamentato da ordini o albi professionali che stabiliscono i requisiti di formazione, le norme etiche e le linee guida per l’esercizio della professione. Questi enti garantiscono anche la tutela del titolo professionale e la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
- Lavoratore autonomo: sebbene alcune categorie di lavoratori autonomi possano essere soggette a forme di regolamentazione (ad esempio, gli artigiani iscritti a registri specifici), la maggior parte non è vincolata da requisiti professionali stringenti o da iscrizioni obbligatorie a ordini professionali.
Conclusioni
La distinzione tra libero professionista e lavoratore autonomo in Italia è marcata da differenze in termini di regolamentazione dell’attività, obblighi fiscali e contributivi, e requisiti professionali. Comprendere queste differenze è fondamentale sia per i professionisti, al fine di orientarsi correttamente nei confronti delle obbligazioni legali e fiscali, sia per i cittadini, per riconoscere la qualità e la specificità dei servizi offerti. Indipendentemente dalla categoria di appartenenza, entrambe le figure contribuiscono in modo vitale al tessuto economico e sociale del paese, rappresentando una parte significativa del mercato del lavoro italiano.
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