La scelta tra testamento e la donazione richiede la conoscenza degli aspetti burocratici fiscali e di tutela degli eredi. Continua a leggere l’articolo per scoprire come gestire il tuo patrimonio familiare.
Differenza tra donazione e testamento
La differenza sostanziale tra la donazione ed il testamento consiste nella loro tempistica:
- la donazione avviene immediatamente
- il testamento ha effetto dopo la morte del testatore.
Non tutti sanno che esiste una soluzione intermedia che si definisce donazione con riserva di usufrutto: in pratica, il donatore trasferisce la nuda proprietà dell’immobile, ma può continuare a viverci fino alla morte oppure fittarla.
Donazione e testamento: quale costa di più?
Per quanto riguarda la donazione di immobili, bisogna considerare che prevede sempre l’atto notarile e, quindi, oltre alle imposte, bisogna pagare anche il professionista.
La donazione di mobili non obbliga all’atto notarile solo se di modico valore. In questo caso, è opportuno specificare che la legge non quantifica il modico valore, ma lo parametra in base alle condizioni finanziarie del donante.
Il testamento olografo, invece, non prevede l’atto notarile.
Il testamento pubblico (vale a dire notarile) che evita alterazioni, contestazioni o distruzioni, ha costi allineati a quelli della donazione.
In merito all’effettivo atto di trasferimento della proprietà, se con la donazione si concretizza in un unico passaggio, nel caso del testamento i due momenti sono separati: il testamento si scrive in vita, ma la proprietà si trasferisce solo dopo la morte.
Quando si parla di testamento, l’atto notarile è indispensabile se l’eredità fa riferimento ad immobili, perché bisogna procedere alla trascrizione del passaggio di proprietà. Se l’eredità consiste in mobili, gli eredi possono accordarsi per una divisione bonaria che non richiede l’intervento del notaio.
Donazione e testamento: aspetti fiscali
Dal punto di vista fiscale bisogna fare riferimento al grado di parentela tra testatore ed erede e tra donante e beneficiario.
Vediamo insieme quali sono i casi che possono presentarsi:
- donazioni e successioni tra coniugi, figli, nipoti, bisnipoti, genitori, nonni e bisnonni – franchigia di 1 milione di euro di valore e aliquota del 4% applicata sull’eccedenza della soglia indicata;
- donazioni e successioni tra fratelli – franchigia di 100 mila euro di valore e aliquota del 6% sull’eccedenza;
- donazioni e successioni tra altri parenti fino al 4° grado o tra affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al 3° grado – imposta del 6%, senza franchigia;
- donazioni e successioni tra estranei o parenti meno stretti – aliquota dell’8%, senza franchigia;
- donazioni e successioni a favore di un portatore di handicap grave (regolarmente riconosciuto) – franchigia di 1.500.000 euro e aliquota prevista in base al grado di parentela.
Aspetti burocratici
Gli aspetti burocratici da considerare sono diversi tra donazioni e testamenti:
- donazione di mobili ed immobili richiede un atto notarile in presenza di due testimoni
- testamento varia in base alle forme che assume:
- olografo, viene redatto dal testatore. Si precisa che può essere meno sicuro di una donazione o del testamento pubblico.
- pubblico, redatto e conservato dal notaio
- segreto, scritto dal testatore e consegnato al notaio che lo custodisce
Per rivendere è più semplice la successione o la donazione?
Un bene ricevuto tramite donazione può essere più difficile da rivendere perché gli eredi legittimi possono contestare la donazione se lede le loro quote legali.
In caso di successione, tale problema non sussiste se gli eredi rinunziano per iscritto all’azione di riduzione per lesione della legittima.
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