Indice
- Le nuove misure di politica monetaria
- BCE: prospettive di crescita
- Scenderanno ancora i tassi?
- Effetto taglio sui mutui
- Conclusione
Le nuove misure di politica monetaria
BCE: prospettive di crescita
Scenderanno ancora i tassi?
Effetto taglio sui mutui
Conclusione
Lo scorso 12 settembre, la Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse sui depositi di 25 punti base, dal 3,75% al 3,50% e ha modificato lo spread fisso del tasso sui rifinanziamenti, fissandolo a 15 punti base.
Continua a leggere l’articolo, per conoscere i dettagli.
Le nuove misure di politica monetaria
Come previsto, nella riunione che si è tenuta lo scorso giovedì, la Banca centrale europea ha ridotto di 0,25 punti percentuali il tasso di deposito principale. Il tasso di rifinanziamento principale ed il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale hanno subito un taglio di 0,60 punti percentuali ciascuno, rispettivamente al 3,65% e al 3,90%.
Christine Lagarde durante la conferenza stampa a Francoforte ha annunciato che la decisione è stata presa all’unanimità.
Il Consiglio direttivo mantiene una posizione prudente confermata dai dati sull’inflazione che è scesa ad un livello vicino all’obiettivo della banca centrale.
Dal 18 settembre, i tre tassi di interesse più importanti saranno:
- tasso di rifinanziamento principale 3,65% (in calo di 0,60 punti percentuali)
- tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento marginale 3,90% (in calo di 0,60 punti percentuali)
- tasso sui depositi 3,50% (anziché 3,75%)
Il tasso decisivo sia per le banche che per i risparmiatori è quello sui depositi perché impatta direttamente sui conti di risparmio o sui conti correnti che maturano interessi e perché stabilisce l’interesse che ricevono le banche quando depositano denaro presso la banca centrale.
Dopo l’annuncio, le borse europee non hanno subito nessuna variazione sostanziale e l’euro si è rafforzato, almeno inizialmente, rispetto al dollaro.
Quello appena avvenuto è il secondo taglio dei tassi di interesse in cinque anni, dopo il taglio di giugno. Gli altri due, invece, sono stati abbassati nel 2015 per l’ultima volta.
Bce: prospettive di crescita
Le previsioni della Bce relative all’inflazione indicano una media del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026.
L’inflazione interna resta elevata perché i salari crescono ad un ritmo elevato. Le condizioni di finanziamento continuano a restare restrittive e l’attività economica si mantiene debole a causa dei consumi e degli investimenti privati.
Le previsioni sulla crescita economica vedono uno 0,8% nel 2024 che tenderà a salire fino all’1,5% fino al 2026.
Scenderanno ancora i tassi?
Gli analisti sono concordi nel credere che la Bce continuerà ad abbassare i tassi nel 2025 con almeno tre riduzioni fino a settembre del prossimo anno. Non si esclude un ulteriore taglio a dicembre 2024.
Effetto taglio sui mutui
E’ arrivata una buona notizia per le famiglie italiane alle prese con un mutuo. L’impatto è evidente soprattutto per quelli a tasso variabile che seguono l’andamento dell’Euribor.
Il risparmio per un mutuo a tasso variabile di 200.000 euro, durata 25 anni, il risparmio viene calcolato al di sopra dei 70.000 euro rispetto al 2023.
Le famiglie che, invece, hanno contratto un mutuo a tasso fisso, possono contare su una maggiore stabilità, con un tasso medio di circa il 3,20%.
Tali variazioni potrebbero spingere tanti a rifinanziare il mutuo, oltre a rappresentare un incentivo incoraggiante per chi sta considerando l’acquisto di una casa.
Vuoi ottenere liquidità per realizzare i tuoi progetti? Richiedi un preventivo immediato di prestito personale FinSenas – Agente Prexta.
Compila il form per parlare con un consulente dedicato.
*I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.