L’IVA, che sta per Imposta sul Valore Aggiunto, è un’imposta indiretta applicata sul consumo di beni e servizi in molti paesi del mondo. Viene considerata un’imposta “indiretta” perché non è direttamente pagata dal contribuente al governo, ma raccolta dall’impresa che vende beni o servizi e poi versata all’erario. L’IVA incide sul valore aggiunto in ogni fase del processo produttivo e di distribuzione, ma il meccanismo di detrazione assicura che l’imposta sia pagata solo sul valore effettivamente aggiunto in ogni fase, evitando il problema della “tassazione cumulativa” presente in altri tipi di imposte sulle vendite.
Come funziona l’IVA
Il funzionamento dell’IVA si basa su un meccanismo di auto-liquidazione che coinvolge sia i produttori sia i consumatori finali. Ecco i passaggi chiave:
- Imposizione: l’IVA viene applicata su quasi tutti i beni e servizi venduti o consumati all’interno di un paese. Il tasso di IVA varia a seconda del paese e, talvolta, a seconda del tipo di bene o servizio. Ad esempio, in molti paesi dell’Unione Europea, i tassi standard variano dal 17% al 27%, con tassi ridotti applicati a beni e servizi considerati essenziali, come alimenti, libri e farmaci.
- Riscossione e detrazione: quando un’impresa vende beni o servizi, aggiunge l’IVA al prezzo di vendita. L’impresa riscuote quindi l’IVA dal cliente e la tiene momentaneamente. Quando l’impresa acquista beni o servizi da un’altra impresa, paga l’IVA su quegli acquisti, ma può detrarre questo importo dall’IVA che deve versare allo Stato. In questo modo, l’imposta finale pagata al governo rappresenta solo l’IVA sul valore aggiunto dall’impresa.
- Versamento e rimborso: l’IVA riscossa su vendite (IVA a debito) meno l’IVA pagata su acquisti (IVA a credito) viene versata allo Stato. Se l’IVA a credito supera l’IVA a debito in un determinato periodo di tempo, l’impresa può richiedere un rimborso o portare il credito in avanti.
Esempio pratico
Immaginiamo tre aziende in una catena di produzione: un produttore di materie prime, un fabbricante e un rivenditore.
Il produttore vende materie prime al fabbricante per 100€ più IVA al 20% (20€). L’IVA totale è di 20€.
Il fabbricante usa le materie prime per creare un prodotto finito, vendendolo al rivenditore per 200€ più IVA al 20% (40€). Il fabbricante può detrarre i 20€ di IVA pagati sulle materie prime, versando quindi solo 20€ di IVA allo stato.
Infine, il rivenditore vende il prodotto al consumatore per 300€ più IVA al 20% (60€). Il rivenditore detrae i 40€ di IVA pagati all’acquisto dal fabbricante, versando 20€ di IVA allo stato.
Alla fine, l’IVA totale pagata allo stato attraverso questa catena di produzione è di 60€, ma nessuna delle imprese ha pagato più IVA di quella che ha aggiunto in valore.
Implicazioni economiche e sociali
L’IVA è un importante strumento di politica fiscale, usato per generare entrate in modo relativamente efficiente rispetto ad altre forme di tassazione. Ha anche l’effetto di incoraggiare la trasparenza e la formalizzazione delle attività economiche, dato che le imprese devono registrare le vendite e gli acquisti per poter detrarre l’IVA.
Tuttavia, l’IVA solleva anche questioni di equità, poiché è una tassa proporzionale che incide in modo uniforme sui consumatori indipendentemente dal loro reddito. Per mitigare questo effetto, molti governi applicano tassi ridotti o esenzioni per beni e servizi essenziali, cercando di proteggere i consumatori a basso reddito.
In conclusione, l’IVA è un pilastro fondamentale dei sistemi fiscali moderni, con un impatto significativo sia sull’economia che sulla società. La sua gestione richiede un equilibrio attento tra la necessità di generare entrate, promuovere la giustizia fiscale e sostenere la crescita economica.
Vuoi ottenere liquidità per realizzare i tuoi progetti? Richiedi un preventivo immediato di prestiti personali FinSenas – Agenzia Prexta.
Compila il form per parlare con un consulente dedicato.
*I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro