L’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER), l’ente responsabile per la riscossione dei tributi in Italia, opera secondo specifiche normative quando si tratta di pignorare la pensione di un debitore. In questo articolo esamineremo dettagliatamente i limiti e le condizioni che regolano tale procedura, al fine di fornire un quadro chiaro delle protezioni legali disponibili per i pensionati e delle capacità di recupero credito dell’agenzia.
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Normativa di riferimento
Il pignoramento delle pensioni in Italia è regolato principalmente dall’articolo 545 del Codice di Procedura Civile, così come da altre disposizioni legislative che mirano a bilanciare il diritto del creditore di riscuotere il debito e il diritto del debitore di mantenere un livello di vita dignitoso.
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Limiti al pignoramento della pensione
La legge italiana stabilisce chiaramente che non tutto l’importo della pensione può essere soggetto a pignoramento. Vi sono specifici limiti che dipendono dall’ammontare della pensione:
- Fascia non pignorabile: per pensioni fino a un certo importo, generalmente corrispondente al minimo vitale, non è ammesso alcun pignoramento. Questo importo è aggiornato periodicamente (attualmente pari a 068,82 euro).
- Percentuali di pignorabilità: per le pensioni che superano il minimo vitale, solo una certa percentuale dell’eccedenza può essere pignorata. Solitamente, questo limite è fissato intorno al 20% dell’importo che eccede la soglia minima.
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Procedura di pignoramento
Il processo di pignoramento della pensione inizia con un atto di precetto, seguito dalla notifica di un decreto di pignoramento. L’ADER deve notificare il pignoramento sia al debitore che all’ente erogatore della pensione (ad esempio l’INPS).
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Tutela del debitore
La legislazione italiana prevede diverse misure per tutelare il debitore durante il processo di pignoramento:
- Obiezione di pignorabilità: il debitore può sollevare un’obiezione se ritiene che il pignoramento sia stato applicato oltre i limiti consentiti dalla legge.
- Diritto di sussistenza: è fondamentale garantire che il debitore mantenga un reddito sufficiente a coprire le necessità basilari di vita, una protezione che prende il nome di “diritto di sussistenza”.
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Casi speciali
Esistono alcune eccezioni e casi speciali nei quali i limiti del pignoramento possono essere modificati, ad esempio:
- Debiti alimentari: per i debiti derivanti da obbligazioni alimentari, i limiti di pignorabilità possono essere superiori, data la natura prioritaria di tali crediti.
- Cumulo di pensioni: se un individuo riceve più pensioni, il calcolo dei limiti di pignorabilità può variare a seconda del totale combinato delle pensioni.
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Conclusioni
L’Agenzia delle Entrate Riscossione è vincolata da specifiche normative che stabiliscono i limiti e le modalità di pignoramento delle pensioni. Queste regole sono concepite per equilibrare la necessità di riscuotere i debiti fiscali con la necessità di proteggere il minimo vitale dei pensionati.
Il pignoramento della pensione rappresenta un’area di intersezione tra diritto fiscale e diritti sociali, e la sua gestione richiede un’attenta considerazione delle esigenze economiche e sociali del debitore. Le disposizioni vigenti cercano di garantire che, anche nel contesto della riscossione coattiva, i pensionati possano mantenere un tenore di vita dignitoso.
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