Nel campo del diritto penale, calunnia e diffamazione sono due reati distinti che spesso vengono confusi, ma che presentano differenze fondamentali sia per quanto riguarda la loro natura che le conseguenze legali. Entrambi i reati coinvolgono la comunicazione di informazioni false che danneggiano la reputazione di una persona, ma differiscono nei contesti in cui si verificano e nelle modalità con cui vengono perpetrati. In questo articolo, spiegheremo cosa caratterizza la calunnia e la diffamazione, evidenziando le loro differenze e fornendo esempi pratici per una migliore comprensione.
Calunnia
La calunnia è disciplinata dall’articolo 368 del Codice Penale italiano e si verifica quando una persona, consapevole dell’innocenza altrui, incolpa falsamente un’altra persona di aver commesso un reato, denunciandola all’autorità giudiziaria o ad altra autorità che ha l’obbligo di riferirne all’autorità giudiziaria. La calunnia è un reato particolarmente grave in quanto non solo offende la reputazione della persona calunniata, ma può anche comportare gravi conseguenze legali per quest’ultima.
Elementi costitutivi della calunnia
- Falsa accusa di reato: la persona calunniata viene falsamente accusata di aver commesso un reato.
- Consapevolezza della falsità: il calunniatore è consapevole che l’accusa è falsa.
- Denuncia all’autorità: l’accusa falsa viene comunicata a un’autorità giudiziaria o a un’altra autorità che ha l’obbligo di riferirne.
Conseguenze legali
La calunnia è punita con la reclusione da due a sei anni, ma la pena può essere aumentata se il reato in questione prevede una pena superiore nel caso in cui fosse stato realmente commesso. Inoltre, se dal reato deriva la condanna della persona calunniata, la pena può essere aumentata ulteriormente.
Esempi di calunnia
Caso 1: una persona denuncia falsamente il proprio vicino per furto, pur sapendo che il vicino è innocente.
Caso 2: un dipendente accusa falsamente il proprio datore di lavoro di molestie, con l’intento di danneggiarlo.
Diffamazione
La diffamazione è disciplinata dall’articolo 595 del Codice Penale italiano e si verifica quando una persona, comunicando con più persone, offende la reputazione di un’altra persona in assenza di quest’ultima. La diffamazione può avvenire attraverso vari mezzi, inclusi la parola, la scrittura e altri strumenti di comunicazione.
Elementi costitutivi della diffamazione
- Offesa alla reputazione: viene offesa la reputazione di una persona.
- Comunicazione con più persone: l’offesa viene comunicata a più persone, in assenza del soggetto diffamato.
- Assenza del soggetto: la persona diffamata non è presente al momento della comunicazione.
Conseguenze legali
La diffamazione è punita con la reclusione fino a un anno o con una multa fino a 1.032 euro. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni o della multa fino a 2.065 euro. Se l’offesa è commessa a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, o in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro.
Esempi di diffamazione
Caso 1: durante una riunione di condominio, un partecipante afferma falsamente che un altro condomino, assente alla riunione, è un ladro.
Caso 2: un articolo di giornale pubblica informazioni false che danneggiano la reputazione di un politico.
Differenze fondamentali
Pur essendo entrambi reati contro l’onore e la reputazione, calunnia e diffamazione presentano differenze sostanziali.
Natura della falsa accusa
- Calunnia: coinvolge la falsa accusa di un reato specifico.
- Diffamazione: coinvolge un’offesa alla reputazione senza necessariamente accusare di un reato specifico.
Consapevolezza della falsità
- Calunnia: il calunniatore è consapevole che l’accusa è falsa.
- Diffamazione: la consapevolezza della falsità può non essere presente; è sufficiente che l’offesa venga comunicata a più persone.
Denuncia all’autorità
- Calunnia: richiede che l’accusa falsa sia comunicata a un’autorità giudiziaria o altra autorità competente.
- Diffamazione: l’offesa può essere comunicata a qualsiasi gruppo di persone, senza necessità di coinvolgere autorità.
Presenza del soggetto
- Calunnia: non implica necessariamente l’assenza del soggetto accusato.
- Diffamazione: presuppone l’assenza del soggetto diffamato durante la comunicazione dell’offesa.
Difesa contro calunnia e diffamazione
Le persone accusate di calunnia o diffamazione possono adottare diverse strategie difensive, tra cui:
- Prova della verità: dimostrare che le affermazioni fatte sono vere. Tuttavia, nel caso della calunnia, provare la verità della falsa accusa comporta che non si è trattato di calunnia ma di una denuncia legittima.
- Mancanza di consapevolezza: dimostrare l’assenza di consapevolezza della falsità dell’accusa nel caso della calunnia.
- Assenza di offesa: dimostrare che le affermazioni fatte non costituiscono un’offesa alla reputazione.
Conclusione
Comprendere la differenza tra calunnia e diffamazione è essenziale per distinguere tra i due reati e applicare correttamente le relative sanzioni. La calunnia implica una falsa accusa di reato consapevolmente presentata all’autorità giudiziaria, mentre la diffamazione riguarda l’offesa alla reputazione comunicata a terzi in assenza del soggetto interessato. Entrambi i reati sono gravi e possono avere conseguenze significative per le persone coinvolte, rendendo cruciale la consapevolezza delle rispettive caratteristiche e delle possibili difese legali.
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