- Decadenza dalla rottamazione: cosa significa davvero
- Riammissione entro il 30 aprile 2025: ecco come funziona
- Rate sempre più corte, rischio di nuove decadenze
- Conviene aspettare la Rottamazione quinquies?
- Pro e contro della nuova riammissione
- In conclusione: agire subito, ma con consapevolezza
Decadenza dalla rottamazione: cosa significa davvero
Saltare anche una sola rata della Rottamazione quater comporta la decadenza dal beneficio e il ritorno al debito originario, con sanzioni, interessi e il rischio di nuove azioni esecutive.
Le somme già versate restano valide come acconto, ma il debito torna pienamente operativo.
Riammissione entro il 30 aprile 2025: ecco come funziona
È possibile presentare una nuova domanda online entro il 30 aprile 2025. Possono aderire tutti coloro che, entro il 31 dicembre 2024, avevano rate scadute non pagate.
Il nuovo piano prevede 10 rate mensili a partire da luglio 2025, con importi più alti rispetto al piano originario.
Rate sempre più corte, rischio di nuove decadenze
- ⛔ Nessun allungamento dei tempi
- ⛔ Nessuna riduzione del debito
- ⏳ Obbligo di pagare in 10 rate
Rischio concreto: nuova decadenza senza ulteriori possibilità di rientro (per ora).
Conviene aspettare la Rottamazione quinquies?
Si vocifera di una nuova rottamazione (quinquies) con fino a 120 rate mensili. Per alcuni potrebbe essere una soluzione più sostenibile, ma ad oggi non è ancora operativa.
Pro e contro della nuova riammissione
✅ Vantaggi
- ✔️ Recupero dei benefici fiscali (niente sanzioni/interessi)
- ✔️ Sospensione delle azioni esecutive
❌ Svantaggi
- ⚠️ Rate alte e frequenti
- ⚠️ Rischio di non riuscire a pagare
- ⚠️ Nessuna ulteriore flessibilità
In conclusione: agire subito, ma con consapevolezza
La riapertura è un'opportunità concreta ma rigida. Serve disponibilità economica per evitare nuove difficoltà.
Per chi è incerto, può valere la pena attendere la quinquies (se confermata). Ma se hai i requisiti e le risorse, non perdere la scadenza del 30 aprile 2025.
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Hai saltato una rata della sanatoria? Ora puoi rientrare, ma preparati a pagare più in fretta
Nuova opportunità per i contribuenti che erano decaduti dalla Rottamazione quater: grazie al decreto Milleproroghe, l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha riaperto i termini per presentare una nuova domanda di riammissione alla definizione agevolata, ma attenzione — il tempo stringe e il piano di rientro sarà più impegnativo.
Chi non ha saldato una o più rate della rottamazione in corso, può ora rientrare nel beneficio compilando la domanda entro il 30 aprile 2025. Tuttavia, la sanatoria non sarà la stessa: meno rate, importi mensili più alti e nuove difficoltà in vista.
Decadenza dalla rottamazione: cosa significa davvero
Quando un contribuente salta anche solo una rata prevista dal piano della Rottamazione quater, decade automaticamente dal beneficio.
Questo comporta il ritorno al debito originario, completo di sanzioni, interessi e costi di riscossione, con il rischio di ripresa delle azioni esecutive.
Le somme già versate? Non vengono perse, ma vengono conteggiate come acconto sul debito residuo.
Ora, però, chi si trova in questa situazione ha un’ultima chance per mettersi in regola, ma alle nuove condizioni previste dal decreto.
Riammissione entro il 30 aprile 2025: ecco come funziona
L’Agenzia delle Entrate ha attivato online il servizio per inviare la richiesta di riammissione alla Rottamazione quater. Possono farlo tutti i contribuenti che, entro il 31 dicembre 2024, avevano almeno una rata scaduta e non pagata.
Scadenza per presentare la domanda: 30 aprile 2025
Ma cosa cambia rispetto al piano originario? Semplice: il debito arretrato dovrà essere saldato in sole 10 rate mensili, e il calendario seguirà quello delle rate ordinarie già previste.
Rate sempre più corte, rischio di nuove decadenze
La nuova riammissione rappresenta una seconda possibilità, ma non un condono più leggero. Anzi, le condizioni si fanno più severe:
- Niente allungamento dei termini
- Nessuna riduzione del debito residuo
- Obbligo di pagare gli arretrati in 10 rate a partire da luglio 2025
Il rischio concreto? Che molti decadano nuovamente, proprio come è accaduto con le precedenti rottamazioni. E stavolta, senza possibilità di un terzo recupero (almeno per ora).
Conviene aspettare la Rottamazione quinquies?
In parallelo a questa finestra straordinaria di riammissione, si fanno strada le voci su una possibile nuova sanatoria: la Rottamazione quinquies.
Secondo le anticipazioni, il piano potrebbe prevedere un numero molto più alto di rate — fino a 120 rate mensili (10 anni), rendendo più sostenibile il rimborso anche per chi ha debiti importanti.
Per questo, alcuni contribuenti stanno valutando se convenga rientrare ora o attendere la nuova definizione agevolata, che potrebbe offrire margini di manovra più ampi.
Pro e contro della nuova riammissione
✅ Vantaggi
- Recuperi i benefici fiscali della rottamazione (niente sanzioni né interessi di mora)
- Eviti il ripristino del debito originario
- Sospendi eventuali azioni esecutive in corso
❌ Svantaggi
- Rate mensili più alte e ravvicinate
- Rischio concreto di non riuscire a onorare i nuovi pagamenti
- Nessuna flessibilità sulle scadenze future
In conclusione: agire subito, ma con consapevolezza
La riapertura dei termini per la Rottamazione quater è una nuova opportunità, ma solo per chi ha la reale possibilità economica di sostenere un piano di pagamento più rigido.
Chi ha avuto difficoltà già con le rate precedenti, potrebbe trovarsi di nuovo in affanno e tornare velocemente nella trappola della decadenza.
Valuta attentamente la tua situazione economica e, se necessario, chiedi supporto a un commercialista o a un CAF. Per alcuni, la scelta più saggia potrebbe essere attendere la Rottamazione quinquies, se e quando verrà approvata.
Nel frattempo, se hai i requisiti e le risorse per rientrare, non perdere il termine del 30 aprile 2025. Potrebbe essere l’ultima occasione per chiudere i conti con il Fisco a condizioni agevolate.
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*I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.