La Certificazione Unica (CU), evoluzione del precedente modello CUD (Certificato Unico dei Dipendenti), rappresenta un pilastro fondamentale nel sistema fiscale italiano. Questo documento riveste un ruolo cruciale nella vita finanziaria di lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e di chiunque percepisca redditi soggetti a tassazione. La sua funzione primaria è quella di attestare i redditi percepiti e le ritenute subite nel corso dell’anno fiscale, fungendo da base per la dichiarazione dei redditi.
Cos’è la Certificazione Unica?
La Certificazione Unica è un documento fiscale che sintetizza i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi, nonché i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi percepiti da un individuo durante l’anno solare precedente. Si tratta di un adempimento obbligatorio per i sostituti d’imposta, che devono rilasciarlo ai percettori delle somme e trasmetterlo in via telematica all’Agenzia delle Entrate entro specifiche scadenze.
Chi deve rilasciare la Certificazione Unica?
I sostituti d’imposta, quali datori di lavoro, enti pensionistici (ad esempio l’INPS), e ogni altro ente o soggetto che effettua pagamenti soggetti a tassazione, sono tenuti a compilare e rilasciare la Certificazione Unica. La responsabilità ricade sui datori di lavoro o su chiunque effettui pagamenti di redditi da lavoro dipendente, lavoro autonomo, provvigioni, e altre tipologie di redditi che richiedono una certificazione ai fini fiscali. È importante sottolineare che, oltre ai redditi da lavoro, la CU può includere anche redditi derivanti da locazioni brevi, compensi per collaborazioni coordinate e continuative, e altri redditi diversi.
Certificazione Unica: cosa cambia nel 2025
Dal 2025 termina l’obbligo per i sostituti d’imposta di predisporre la Certificazione Unica. La novità scatta, quindi, per l’anno d’imposta 2024 e riguarda i redditi che vengono dichiarati nel 2025.
Nel dettaglio, l’articolo 3 del Dlgs 1/2024 aggiunge nell’articolo 4 del Dpr 633/1972 il comma 6 – septies prevede l’esonero dal rilascio della CU quando gli importi sono erogati a contribuenti che applicano il regime forfettario o il regime di vantaggio dell’imprenditoria giovanile.
Funzione e importanza
La Certificazione Unica serve principalmente come strumento di trasparenza e verifica fiscale, consentendo ai contribuenti di avere un quadro chiaro e completo dei redditi percepiti nell’anno di riferimento. Questo documento è essenziale per la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi, poiché fornisce tutte le informazioni necessarie per determinare il reddito imponibile e calcolare eventuali imposte dovute o rimborsi spettanti. Per i lavoratori dipendenti, i dati contenuti nella CU sono utilizzati per la compilazione del modello 730 precompilato, facilitando così il processo di dichiarazione dei redditi.
Modalità di rilascio e scadenze
I sostituti d’imposta devono rilasciare la Certificazione Unica ai percettori dei redditi entro il 16 marzo (quest’anno il 18 marzo perché il 16 è sabato) dell’anno successivo a quello di riferimento del reddito. Contemporaneamente, devono trasmettere il documento all’Agenzia delle Entrate in via telematica, seguendo le modalità e le specifiche tecniche fornite dall’agenzia stessa. Per le certificazioni contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi precompilata, la scadenza per la trasmissione telematica può estendersi fino al 31 ottobre.
Conclusione
La Certificazione Unica si configura come uno strumento indispensabile nel contesto fiscale italiano, offrendo una base certa e affidabile per la dichiarazione dei redditi dei contribuenti. La sua accurate compilazione e tempestiva trasmissione sono obblighi inderogabili per i sostituti d’imposta, a tutela della trasparenza e dell’equità fiscale. Inoltre, la CU contribuisce alla semplificazione delle procedure burocratiche, agevolando i contribuenti nella gestione delle proprie obbligazioni fiscali.
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