E’ stato diffuso oggi dall’ISTAT il “Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni” 2021 giunto alla terza edizione.
Il dato complessivo rappresenta un Paese più vecchio su cui il Covid ha pesantemente gravato sia per numero di morti che per le mancate nascite.
Per approfondire l’argomento, continua a leggere l’articolo.
L’Italia sta invecchiando
Rispetto ai precedenti censimenti l’indice di vecchiaia, vale a dire il rapporto tra la popolazione di 65 anni e quella con meno di 15 anni, è molto aumentato ed è destinato a crescere: dal 33,5% del 1951 al 148,7% nel 2011 per raggiungere il 187,6% nel 2021.
L’età media è salita da 43 a 46 anni, aumentando di 3 anni rispetto al 2011. Rispetto al dato, la Campania rimane la regione più giovane e la Liguria la più anziana.
I nascituri nel 2021 sono solo 400.249, con un calo del 31% rispetto al 2008 che vide un’impennata delle nascite.
Dal punto di vista geografico il calo risulta essere generalizzato, con un dato leggermente migliore al Sud.
La diminuzione delle nascite costituisce chiaramente la conseguenza dell’epidemia: non è un caso che l’inizio del crollo dei concepimenti risalga al primo lockdown.
I morti registrati nel 2021 sono 701.346 distribuiti in modo più o meno uniforme su tutto il territorio. Il dato è risultato in diminuzione all’anno precedente, ma sempre superiore alla media dal 2015 al 2019.
Gli stranieri ringiovaniscono la popolazione
Il calo della popolazione è da attribuire anche alla diminuzione degli stranieri. Quelli censiti sono 5.030.716 quindi -141.178 rispetto al 2020. Il dato vede un’incidenza sulla popolazione complessiva dell’8,5%.
In altri termini, la popolazione straniera è più giovane di quella italiana e tende a rallentare l’invecchiamento generale della popolazione residente in Italia. L’età media degli stranieri è di circa 10 anni più bassa rispetto a quella degli italiani, ma il peso relativo dei minori tende a scendere rispetto al 2001.
Si conferma la prevalenza femminile nella popolazione
Le donne costituiscono il 51,2% della popolazione residente. Gli uomini vengono superati per 1,4 milioni di unità.
Popolazione nei comuni
Roma si conferma il comune più grande con 2.749.031 residenti contro Monterone (provincia di Lecco) che conta solo 31 abitanti.
Sono solo 2850 i comuni, su un totale di 7.904 che hanno registrato un incremento di popolazione rispetto all’anno precedente.
Popolazione che studia
Il 36,3% della popolazione ha un diploma. I laureati sono il 17,2% al Centro, il 15,3% al Nord-ovest, il 14,9% al Nord- est, il 13,8% nel Meridione e il 13% nelle Isole.
Nel Lazio c’è il maggior numero di laureati e di dottori di ricerca.
Negli ultimi dieci anni, gli analfabeti di sono dimezzati e diminuiscono anche coloro che non proseguono gli studi dopo il primo ciclo della scuola primaria.
Popolazione ospite nelle strutture
Case di riposo, Residenze assistenziali, istituti religiosi e strutture di accoglienza per immigrati ospitano complessivamente 356 mila persone. Più di un terzo sono straniere.
I senza fissa dimora sono più di 96 mila di cui il 62% sono italiani.
Se ti occorre liquidità in tempi celeri, chiedi un preventivo gratuito per un prestito personale FinSenas. Compila il form per parlare con un consulente dedicato.