Come ottenere l’indennità di disoccupazione (NASpI) è una domanda che si pongono tutti i soggetti senza lavoro per motivi indipendenti dalla propria volontà.
Si tratta, quindi, di un’indennità che non spetta ai lavoratori che si dimettono (fatta eccezione dei casi di dimissioni per giusta causa) o che hanno terminato il rapporto di lavoro attraverso una risoluzione consensuale.
Per sapere i requisiti richiesti, come fare la domanda e calcolare l’importo e tutte le novità dedicate all’argomento, continua a leggere l’articolo.
Indennità di disoccupazione (NASpI): cos’è
Quando si parla di disoccupazione si fa riferimento sia ad una condizione sociale che all’indennità ad essa associata che viene denominata NASpI, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego.
La NASpI è destinata a tutti coloro che hanno perso il lavoro involontariamente e hanno espresso la disponibilità a svolgere un nuovo impiego.
L’accesso all’indennità di disoccupazione richiede il possesso di requisiti minimi e prevede la presentazione della domanda all’INPS che valuta se accettare o meno la richiesta.
Indennità di disoccupazione (NASpI): quando spetta al lavoratore
La NASpI viene corrisposta al lavoratore ogni mese e consiste in un importo che varia in base alla storia retributiva del lavoratore, a cominciare dallo stipendio medio percepito dal lavoratore nei 4 anni che hanno preceduto la richiesta di indennità di disoccupazione.
Più precisamente, la NASpI spetta:
- a partire dall’ottavo giorno successivo alla fine del rapporto di lavoro (la domanda va presentata entro l’ottavo giorno) oppure dall’indomani della presentazione della domanda di disoccupazione
- dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa.
Indennità di disoccupazione (NASpI): requisiti per richiederla
Abbiamo visto che l’indennità di disoccupazione spetta prima di tutto a coloro che hanno perso il lavoro in modo involontario.
Inoltre, bisogna rientrare in una delle categorie di seguito elencate:
- dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione
- apprendisti
- personale artistico con contratto subordinato a tempo determinato
- soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato.
Se si verifica un licenziamento collettivo, la NASpI prende il posto dell’indennità di mobilità attraverso un importo che non fa riferimento alla Cassa Integrazione, ma a quello della NASpI stessa.
La NASpI può essere richiesta anche da:
- lavoratori licenziati per motivi disciplinari
- lavoratrici madri obbligate a presentare le dimissioni durante il periodo di maternità
- lavoratrici che abbiano presentato dimissioni per giusta causa durante il periodo di maternità.
Ai fini della presentazione della domanda NASpI la perdita di lavoro non basta perché bisogna possedere i seguenti requisiti:
- aver versato nei quattro anni che hanno preceduto la disoccupazione almeno tredici settimane di contributi
- aver maturato almeno trenta giorni di lavoro nei dodici mesi precedenti alla disoccupazione.
NASpI 2022: quanto spetta al lavoratore
Le domande di indennità di disoccupazione legate ad una retribuzione media mensile inferiore a 1.227,55 euro prevedono che il lavoratore percepisca un assegno pari al 75% dello stipendio.
Per coloro che percepivano retribuzioni di importo superiore al 75%, bisogna sommare una quota pari al 25% della differenza tra la retribuzione mensile media e l’importo di 1.227,55 euro.
Dal 1° gennaio 2021, l’INPS ha stabilito il limite massimo, per il calcolo NASpI, a 1.335,40 euro al mese. Tale importo va ricalcolato annualmente in base ai cambiamenti dell’indice ISTAT.
La Legge di Bilancio, in relazione alla nuova NASpI 2022, prevede che l’importo si riduca del 3% al mese a partire dal primo giorno del sesto mese di fruizione. Per gli over 50, la riduzione del 3% passa al primo giorno dell’ottavo mese.
Indennità di disoccupazione (NASpI): come fare la domanda
La domanda di disoccupazione dev’essere presentata entro 68 giorni dalla perdita del lavoro.
Si può richiedere attraverso un patronato oppure inviare la domanda attraverso il dito dell’INPS adoperando lo SPID.
Indennità di disoccupazione (NASpI): quanto dura
L’indennità di disoccupazione può durare massimo 24 mesi (due anni) che corrispondono alla metà delle settimane coperte da retribuzione nei quattro anni che hanno preceduto il giorno in cui si è persa l’occupazione.
Indennità di disoccupazione (NASpI): spetta con partita Iva aperta
L’indennità di disoccupazione spetta anche se il lavoratore disoccupato è titolare di partita Iva già esistente prima della disoccupazione. Il reddito da lavoro autonomo prodotto non deve superare i 4.800 euro l’anno.
Nel caso in cui l’attività autonoma venga intrapresa durante il periodo di disoccupazione, la NASpI può essere richiesta in un’unica soluzione.
La documentazione richiesta varia a seconda del tipo di attività di lavoro autonomo che s’intende svolgere.
Nel caso di libera professione, i documenti sono:
- certificato di attribuzione partita Iva dell’Agenzia delle Entrate
- documento che attesti apertura Gestione Separata Inps professionisti.
Nel caso di apertura di una ditta individuale i documenti sono:
- certificato di attribuzione partita Iva dell’Agenzia delle Entrate
- documento che attesti l’apertura della posizione presso il Registro delle Imprese.
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