L’accesso alla pensione si semplifica grazie ad una domanda precompilata. Vediamo insieme i dettagli.
Pensione di vecchiaia semplificata: cos’è
La pensione di vecchiaia semplificata è un’iniziativa che agevola l’accesso alla pensione.
L’INPS rende più semplice la procedura per ottenere la pensione fornendo una domanda precompilata con i dati personali del cittadino. In questo modo, gli interessati non hanno più il compito di verificare personalmente i requisiti di pensionamento.
A chi si rivolge la pensione di vecchiaia semplificata?
L’iniziativa è rivolta a cittadini italiani con un’età superiore ai 65 anni e non ancora pensionati. Lo scopo è di evitare che le persone debbano verificare in modo autonomo le caratteristiche utili al pensionamento.
Procedura pensione di vecchiaia semplificata
L’INPS si impegna a contattare i soggetti interessati con una comunicazione personalizzata. La lettera d’invito sarà notificata sull’App IO e sul portale dell’ente pensionistico nell’area MyInps.
Oltre a poter accedere alla domanda precompilata, si potrà disporre di un estratto conto contributivo, utile al calcolo della pensione.
Attraverso un QR-code, gli utenti avranno facoltà di accedere alla domanda per verificare che i dati riportati siano corretti.

Vantaggi della pensione semplificata
Vantaggi della pensione semplificata
Coloro che intendono richiedere il trattamento di vecchiaia, attraverso questa procedura semplificata possono risparmiare tempo e sforzi rispetto alla compilazione della domanda. Eventuali errori possono essere corretti nel rispetto di una procedura online debitamente prevista dall’INPS.
Chi finanzia il progetto pensione semplificata?
L’iniziativa è finanziata dal Pnrr con lo scopo di evitare che i cittadini debbano verificare autonomamente la maturazione dei requisiti per il pensionamento.
Quali sono i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia?
Gli attuali requisiti relativi alla pensione di vecchiaia ordinaria definiti dalla “Riforma Fornero”, prevedono la possibilità di lasciare il lavoro a 67 anni con almeno 20 anni di contributi previdenziali versati.
La normativa, però, stabilisce delle eccezioni rispetto a tale regola. Il nostro ordinamento, infatti, prevede molte tipologie di pensionamento per vecchiaia, come il caso delle lavoratrici dipendenti nel settore privato che possono andare in pensione a 56 anni, a patto che sia loro riconosciuta un’invalidità pensionabile almeno pari all’80%.
I requisiti sono riassumibili nei seguenti punti:
- minimo 67 anni di età
- minimo 20 anni di contributi, 15 anni per i beneficiari delle deroghe Amato
- importo pensione minimo pari a 1,5 volte l’assegno sociale – solo per i lavoratori senza contribuzione alla data del 31 dicembre 1995
- senza finestre di attesa (la pensione viene liquidata il primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti).
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