Il regime forfettario rappresenta l’unico regime agevolato attivo nel nostro Paese.
Viene scelto dai lavoratori autonomi perché assicura un’aliquota del 15% sull’imponibile che si riduce al 5% fino a 5 anni dall’avvio di una nuova attività.
Nell’anno in corso sono previste diverse novità relative ai limiti di compensi e ricavi: dai 65 mila euro, si passa agli 85 mila euro allargando la platea di professionisti coinvolti.
Nel 2022, invece, era stato già reso obbligatorio l’uso della fattura elettronica per chi registra ricavi e compensi superiori ai 25 mila euro. Dal prossimo anno, l’obbligo sarà esteso a tutti coloro che sceglieranno il regime forfettario.
Per approfondire l’argomento, continua a leggere l’articolo.
Requisiti per accedere al regime forfettario
Al regime forfettario può accedere chi intraprende una nuova attività ed i contribuenti che nell’anno precedente allo stesso tempo hanno:
- ottenuto ricavi o percepiti compensi che non superano gli 85 mila euro. Nel caso in cui si esercitano più attività riconducibili a codici Ateco differenti, vanno considerati la somma di ricavi e compensi relativi alle diverse attività;
- sostenuto spese di importo non superiore a 20 mila euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto.
L’applicazione del regime forfettario cessa dall’anno successivo a quello in cui viene a decadere uno dei requisiti di accesso.
Motivi di esclusione dal regime forfettario
Al regime forfettario non possono accedere:
- le persone fisiche che adoperano regimi speciali ai fini Iva o regimi forfettari di determinazione del reddito
- coloro che effettuano cessione di fabbricati o parti di fabbricati, di terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi
- i non residenti, eccetto coloro che risiedono in uno degli Stati dell’Unione europea o in uno Stato che aderisce all’Accordo sullo Spazio economico europeo e che producono in Italia almeno il 75% del reddito realizzato
- esercenti attività d’impresa, arti o professioni che controllano, direttamente o indirettamente, società di persone, associazioni professionali o imprese familiari
- coloro che hanno percepito, nell’anno precedente, redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30 mila euro, eccetto nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente nell’anno precedente sia cessato.
Avvio di nuove attività: imposta sostitutiva ridotta al 5%
La riduzione al 5% dell’imposta sostitutiva per i primi 5 anni di attività è possibile in presenza di alcuni requisiti:
nei tre anni precedenti, il contribuente non deve aver esercitato attività artistica, professionale o d’impresa
l’attività da intraprendere non deve rappresentare un proseguimento di un’attività svolta in precedenza sotto forma di lavoro dipendente o autonomo
se si prosegue un’attività svolta precedentemente da un altro soggetto, la somma di ricavi e compensi ottenuti ne periodo d’imposta precedente, non deve superare il limite che permette l’accesso al regime.
Regime forfettario: tassazione
Dal reddito si deducono i contributi previdenziali obbligatori. Al reddito imponibile viene applicata un’unica imposta del 15% sostitutiva di quelle previste come le addizionali regionali e comunali, Irap ed imposte sui redditi.
Nel caso di imprese familiari, l’imposta sostitutiva, applicata sul reddito lordo dei compensi dovuti dal titolare al coniuge ed ai familiari, è dovuta dall’imprenditore.
Hai un’impresa e devi sostituire dei beni strumentali utili all’attività?
Prima di effettuare degli acquisti, valuta un preventivo di Noleggio operativo.
Compila il form per parlare subito con un consulente dedicato.