Per beni strumentali s’intendono i beni materiali ed immateriali, come impianti, attrezzature, brevetti, marchi, etc, utilizzati dai professionisti e dalle imprese nello svolgimento delle loro attività.
Sono beni utilizzati per diversi anni ed è per questo che la loro registrazione contabile segue il principio dell’ammortamento.
I beni strumentali, a seconda delle loro caratteristiche, si suddividono in diverse categorie:
- Beni mobili strumentali, vale a dire veicoli ed autoveicoli industriali e commerciali, attrezzature ed impianti di un’impresa produttiva, macchine ed arredi da ufficio. L’ammortamento fiscale di tali beni avviene in un breve periodo, generalmente entro i primi 10 anni di utilizzo.
- Beni strumentali immobili, si tratta di magazzini, capannoni, uffici e negozi. Possono essere immobili già esistenti o da costruire e prevedono un ammortamento piuttosto lungo, fino a 50 anni.
- Beni strumentali immateriali, vale a dire brevetti, marchi, tutti i diritti di utilizzo di software e di proprietà intellettuale. In questo caso, l’ammortamento dipende dal tempo che il bene impiega a perdere valore oppure dalla durata del diritto.
Ammortamento del costo dei beni: che cos’è
L’ammortamento del costo dei beni significa distribuire, in più anni, il costo di acquisto del bene. Ne consegue che chi acquista un bene strumentale non deduce immediatamente l’intero costo, ma solo la quota relativa all’anno di utilizzo.
Non si possono invece ammortizzare tutti quei beni che non hanno un uso pluriennale (non strumentali) ed i beni che vengono utilizzati ma non acquistati dall’impresa. In questa categoria rientrano i beni in leasing, in affitto ed a noleggio.
La durata dell’ammortamento dipende dal periodo di utilizzo del bene. Dal punto di vista fiscale, le durate di ammortamento standard variano dal settore di attività a cui appartiene l’azienda e dalla tipologia del bene.
L’ammortamento dei beni strumentali può essere eseguito dai professionisti e dalle imprese che possono dedurre il costo dei beni acquistati nel rispetto dei coefficienti di ammortamento definiti dal ministero. Di conseguenza, il reddito imponibile ai fini del calcolo delle imposte viene ridotto dell’importo delle cifre di ammortamento.
L’uso di beni strumentali e l’ammortamento prevedono regole diverse a seconda se il professionista o l’impresa applicano regimi fiscali speciali o di vantaggio, come il regime forfettario o il regime dei minimi.
Beni strumentali a regime forfettario
In caso di regime forfettario, non è previsto l’ammortamento dei beni il cui costo viene dedotto dal reddito diversamente. I costi che sostiene l’impresa, infatti, sono forfettizzati, vale a dire che il calcolo viene eseguito in percentuale sul fatturato, in base al tipo di attività che viene svolta.
Beni strumentali a regime dei minimi
Il regime dei minimi prevede l’ammortamento secondo i coefficienti ministeriali. In questo caso, l’impresa o il professionista non possono possedere beni strumentali al di sopra della soglia di valore, che attualmente è fissata a 20.000 euro.
Acquisto beni: agevolazioni ed incentivi
Alcune categorie di beni strumentali prevedono incentivi ed agevolazioni. Il Piano nazionale Industria 4.0 ne costituisce un esempio e riguarda i beni materiali ed immateriali annessi alla trasformazione tecnologica e digitale, come ad esempio robot, software, macchinari avanzati.
Altro esempio di incentivo per l’acquisto di beni strumentali è la Nuova legge Sabatini che consente alle PMI di accedere in modo più agevole ai finanziamenti. In pratica, le imprese possono chiedere allo Stato un contributo sugli interessi dei finanziamenti dedicati all’acquisto di beni strumentali.
Ma vediamolo nel dettaglio.
Nuova Sabatini 2022
La Nuova Sabatini 2022 costituisce un’opportunità fondamentale per le aziende che intendono investire in beni strumentali ed ampliare la produzione.
Tale incentivo, insieme al credito d’imposta per i beni strumentali, può coprire oltre la metà del costo di acquisizione di beni, e se combinato con altre agevolazioni del pacchetto Industria 4.0, il beneficio complessivo sarebbe anche maggiore.
Tale bonus può essere richiesto durante tutto l’anno agevolando le aziende che farne richiesta quando lo ritengono più utile.
La Nuova Sabatini nasce a vantaggio delle micro, piccole e medie imprese (PMI) che, alla data di presentazione della domanda, posseggano i seguenti requisiti:
costituite ed iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
sono nel libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali
non sono imprese in difficoltà
non hanno ricevuto aiuti considerati illegali o non compatibili dalla Commissione Europea.
Nuova Sabatini 2022: settori ammessi
I settori produttivi ammessi sono tutti fatta eccezione delle:
- attività finanziarie e assicurative
- attività legate all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti d’importazione.
Transizione 4.0 2022
La legge di bilancio 2022 vede il rinnovo degli incentivi di Transizione 4.0 a favore dell’acquisto di beni strumentali per le imprese, mantenendo in essere le agevolazioni legate al credito d’imposta.
E’ possibile agevolare gli investimenti dedicati ai beni materiali, immateriali e strumentali all’esercizio d’impresa.
Il credito d’imposta non è tassato ai fini IRPEF, IRES, IRAP ed è cumulabile con altre agevolazioni ad un’unica condizione: il cumulo non deve superare il costo totale sostenuto.
Anche nel 2022/25 le imprese potranno usufruire del credito nell’anno d’investimento e dell’interconnessione della macchina, senza dover aspettare l’anno successivo.
La legge di Bilancio 2022 ha stabilito nuove aliquote differenziate relativamente al credito d’imposta degli investimenti di macchinari che sono iniziati dal 1 gennaio 2022.
Si tratta di:
- credito d’imposta del 40% del valore del bene per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- credito d’imposta del 20% del valore del bene per investimenti che superano 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
- credito d’imposta del 10% del valore del bene per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
Il credito d’imposta di cui può godere un’impresa che acquista una macchina interconnessa è il 40% del valore imponibile della macchina stessa. Tale agevolazione resta invariata per beni consegnati entro il 30/06/23 con un acconto di almeno il 20% pagato entro il 31 dicembre 2022.
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