E’ stato annunciato oggi il quinto rialzo dei tassi d’interesse dallo scorso 27 luglio.
La Bce alza il costo del denaro dell’area euro di 0,5% portando il tasso d’interesse sulle operazioni di rifinanziamenti principali al 3%, quello sui depositi al 2,5% e quello sui prestiti marginali al 3,25%.
La decisione non ha colto nessuno di sorpresa visto che era stata annunciata già a dicembre.
Pur trattandosi di un tasso relativo al prestito di denaro tra banche, la variazione comporta inesorabilmente ripercussioni importanti sui mutui e sui prestiti al consumo.
Il presidente della Bce, Christine Lagarde annuncia che i rialzi non sono terminati e riporta che l’attività economica nell’area euro è molto rallentata indicando guerra, inflazione ed incertezza politica come i principali fattori che tenderanno a frenare la ripresa.
La Bce ha confermato che il portafoglio App (programma acquisti di titoli di stato e obbligazioni) diminuirà di 15 miliardi al mese a partire da marzo e fino a giugno. Per quanto attiene al programma di acquisti pandemico Pepp (pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo investirà il capitale rimborsato sui titoli in scadenza fino alla fine del 2024.
In merito agli aiuti dei governi per fronteggiare l’aumento dei prezzi dell’energia, la Bce consiglia di ridurre le misure che creano pressioni sull’inflazione comportando una politica monetaria più forte.
Oggi Eurostat che il costo dei mutui nell’area euro ha raggiunto il livello più alto degli ultimi otto anni con un valore medio di 2,94%.
Dopo l’annuncio della Bce, il rendimento dei Btp scivola al 4,04% con un calo di 24 punti base, mentre lo spread con il Bund perde 10 punti base andando a 189 punti.
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