Lo scorso 1° maggio, il consiglio dei ministri ha dato il via libera al Decreto lavoro che mette in campo numerose misure che vanno dal taglio del cuneo fiscale, alla liberalizzazione dei contratti a termine.
A seguito della riunione, si è tenuta la preannunciata conferenza stampa.
Vediamo insieme le novità.
Il premier Giorgia Meloni ha scelto proprio il 1° maggio per convocare il consiglio dei ministri chiamato ad approvare il Decreto lavoro che contiene importanti misure a sostegno delle famiglie:
- taglio al cuneo fiscale
- assegno di inclusione (che prende il posto del Reddito di cittadinanza)
- contratti a termine
- benefit detassati
- vaucher più semplici
Taglio al cuneo fiscale
Il taglio del cuneo fiscale fa riferimento all’intervento sulle retribuzioni lorde con un tetto di 35mila euro. Si tratta di una misura che sarà attiva da luglio a novembre e che comporterà un aumento medio mensile tra gli 80 ed i 100 euro in busta paga.
Dagli attuali 2 punti, l’esonero salirà a 6 punti per i redditi fino a 35mila euro e arriverà a 7 punti per i redditi fino a 25mila euro.
Tale riforma comporterà l’impiego di circa 4 miliardi di euro.
Assegno di inclusione: addio al Reddito di cittadinanza
Il Reddito di Cittadinanza introdotto nel 2019 dal governo Conte, lascia il posto all’Assegno di inclusione chiamato a contrastare povertà ed esclusione sociale.
Tale aiuto è rivolto alle famiglie con disabili, minori o over 60 che potranno ricevere 500 euro mensili (630 euro se la famiglia è composta da over 67 o disabili gravi), a cui si vanno ad aggiungere 280 euro mensili se in affitto.
Potrà essere erogato per 18 mesi e sarà rinnovabile per altri 12 mesi, dopo la pausa di un mese. Ulteriori requisiti richiesti sono:
- residenza in Italia da almeno 5 anni
- Isee non superiore a 9.360 euro
- Iscrizione al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl)
Ai datori di lavoro privati che assumeranno coloro che beneficiano dell’Assegno di inclusione con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, lo Stato riconoscerà l’esonero del 100% dei contributi previdenziali per 12 mesi (per un importo che non superi gli 8mila euro all’anno ed al 50% in caso di contratto a tempo determinato o stagionale).
Contratti a termine
Per quanto riguarda i contratti a termine, si è deciso di ridurre la stretta in vigore con il decreto Dignità e di allungare a 24 mesi i contratti senza casuale, vale a dire senza motivazione dell’assunzione.
I motivi che giustificano il proseguimento dopo i 12 mesi sono di natura organizzativa, tecnica o produttiva.
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Benefit detassati
La soglia dei benefit esentasse per i lavoratori dipendenti con figli a carico sale a 3mila euro. In altri termini, i premi aziendali non concorrono alla formazione di reddito imponibile Irpef anno 2023.
Vaucher più semplici
Viene alzata la soglia delle prestazioni di lavoro occasionale da 10mila euro a 15mila euro per coloro che operano nei settori delle fiere, congressi, eventi, stabilimenti termali e parchi di divertimento.
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