La cessione del quinto è una forma di finanziamento basata un accordo tra un dipendente e una banca per ottenere un prestito, dove il rimborso avviene attraverso una trattenuta mensile del quinto dello stipendio. Questo tipo di operazione può sollevare domande e preoccupazioni, sia per il dipendente che per l’azienda. La banca contatta l’azienda che assume un ruolo decisivo nella gestione della pratica. Continua a leggere l’articolo, per conoscere tutti i dettagli.
Quali sono le garanzie di una cessione del quinto?
La cessione del quinto è una tipologia di prestito che offre ampie garanzie sia al debitore che al creditore rispetto al rischio della somma erogata.
Le garanzie sono essenzialmente tre:
- il datore di lavoro che deve corrispondere mensilmente la rata decurtandola dallo stipendio del dipendente. E’ per questa ragione che la banca o l’istituto finanziatore contatta l’azienda
- la busta paga del cliente e il Trattamento di fine rapporto a copertura del debito in caso di mancate condizioni per rimborsarlo
- l’assicurazione rischio vita e impiego per i dipendenti (la garanzia opera a favore della mandante e non del cliente, che rimane l’unico debitore principale e sul quale, in caso di inadempimento, l’assicurazione si rivale per il recupero del debito residuo).
La ragione principale dietro questo contatto è garantire la trasparenza e la sicurezza dell’operazione. La banca desidera accertarsi che il richiedente abbia un lavoro stabile e che l’azienda sia a conoscenza e approvi la richiesta di cessione del quinto. Questa misura serve a proteggere entrambe le parti coinvolte e ad evitare situazioni in cui il dipendente potrebbe trovarsi in difficoltà finanziarie o l’azienda potrebbe essere colta alla sprovvista.
Prima di contattare l’azienda, la banca solitamente richiederà al richiedente di fornire alcuni documenti, come la busta paga e l’autorizzazione scritta per la trattenuta del quinto dello stipendio. Questi documenti sono essenziali per la valutazione della richiesta e saranno successivamente condivisi con l’azienda per garantire una procedura trasparente e ben documentata.
Il contatto tra la banca e l’azienda può avvenire attraverso diversi canali, tra cui e-mail, telefono o anche incontri diretti. Durante questo processo, la banca potrebbe richiedere informazioni specifiche sull’impiego del richiedente, come la tipologia di contratto, la stabilità occupazionale e altri dettagli rilevanti. È importante che l’azienda risponda tempestivamente e con precisione per facilitare il processo di valutazione.
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro?
Il datore di lavoro non solo deve pagare la rata mensile relativa al finanziamento, sottraendola dallo stipendio del dipendente, ma deve preventivamente controllare che sia possibile cedere il 20% dello stipendio come rimborso della rata.
In caso di dimissioni del dipendente, il datore di lavoro è tenuto a darne tempestiva notizia, consentendo alla banca di rivalersi sul Trattamento di fine rapporto a copertura del debito residuo (se non riuscisse a coprirlo, sarà richiesto l’intervento della compagnia di assicurazioni).
In caso in cui il dipendente chiedesse il part-time, può ottenere la riduzione della rata, ma solo se la riduzione dello stipendio eccedesse il 30%. In tal caso, il datore di lavoro può richiedere il ricalcolo del piano di ammortamento.
Rimane l’obbligo per il datore di lavoro di non erogare il TFR al dipendente, perché vincolato a garanzia del prestito.
In conclusione, la comunicazione tra la banca e l’azienda durante la valutazione di una richiesta di cessione del quinto è una pratica comune finalizzata a garantire la trasparenza e la legalità dell’operazione. È essenziale che entrambe le parti collaborino in modo costruttivo per agevolare il processo e assicurare che il dipendente possa beneficiare di un finanziamento in modo responsabile e sicuro.
Sei un dipendente e vuoi ottenere liquidità per realizzare un progetto?
Richiedi un preventivo immediato di cessione del quinto FinSenas.
Compila il form per parlare con un consulente dedicato.