Diventano più severe le sanzioni agli esercenti che tentano di fare i furbi. I migliori consigli ai consumatori.
Il rischio che i consumatori temono maggiormente durante il periodo dei saldi è che i prezzi vengano alzati poco prima per applicare, successivamente, sconti inesistenti.
Come fare per tutelarsi ed a quali condizioni si possono cambiare i capi acquistati in saldo?
Normativa vigente in materia di saldi
Nel 1988, la legge ha riformato la disciplina sul commercio prevedendo tre tipi di vendite straordinarie:
- promozionali
- di fine stagione
- di liquidazione
Le vendite promozionali hanno lo scopo di agevolare la vendita di un prodotto in tempi brevi.
Le vendite di fine stagione sono i saldi che tutti conosciamo.
Le vendite di liquidazione consentono all’esercente di cedere velocemente la propria merce in qualsiasi momento.
Per effettuare tale tipo di vendita, il commerciante deve comunicare preventivamente al Comune la ragione della liquidazione:
- cessazione dell’attività commerciale
- trasferimento presso un altro locale
- rinnovo locali
Saldi: cosa deve fare l’esercente
Nel rispetto della legge, quando si parla di vendita straordinaria, l’esercente è tenuto a mostrare un cartellino in cui siano riportati:
- percentuale di sconto
- costo della merce prima dei saldi
- prezzo scontato
Il prezzo di riferimento indicato, dev’essere il più basso registrato negli ultimi 30 giorni (fatta eccezione per i prodotti agricoli ed alimentari).
Per quanto riguarda la vetrina, i commercianti hanno l’obbligo di mantenere separata la merce in saldo da quella a prezzo pieno, al fine di assicurare trasparenza e chiarezza dei messaggi. Viene da sé che una vetrina troppo piena di prodotti confonde e non permette di visionare merce e cartellini.
Le Regioni hanno il dovere di verificare:
- i periodi e la durata dei saldi
- la maniera in cui si svolgono
- la correttezza delle informazioni pubblicitarie

Saldi: sanzioni previste per gli esercenti
Saldi: sanzioni previste per gli esercenti
L’ultima normativa sui saldi estende la tutela dei consumatori ai casi di:
- pratiche commerciali scorrette (sanzione massima diventa da 5 a 10 milioni di euro)
- contratti con clausole vessatorie (dai 5.000 euro ai 10 milioni di euro)
Per quanto riguarda il mancato rispetto dell’obbligo di riportate lo sconto applicato sul prezzo più basso degli ultimi 30 giorni, sono previste sanzioni tra 516 euro e 3.098 euro.
Prodotto acquistato in saldo: si può cambiare?
I prodotti acquistati in saldo si possono cambiare a patto che si conservi lo scontrino o la ricevuta della carta di credito/bancomat.
Nel caso in cui il capo risulti esaurito, il consumatore ha il diritto di vedersi restituire i soldi.
Se il capo è difettoso, si può segnalare entro due mesi (e non entro una settimana, come erroneamente viene spesso indicato).
La prova dei capi durante il periodo dei saldi è una decisione dell’esercente, ma non un diritto del consumatore.
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