E’ di ieri il nuovo annuncio da parte della Bce relativo all’aumento di mezzo punto percentuale dei tassi di interesse che fa arrivare il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%. Si tratta del valore più alto che si sia registrato da ottobre 2007.
Il tasso sui depositi arriva al 3%, mentre quello sui prestiti marginali al 3,75%.
Christine Lagarde non rinuncia a perseguire l’obiettivo di riportare l’inflazione ad un valore a medio termine del 2% ottenendo la larga maggioranza del Consiglio direttivo della Banca Centrale.
Lo scopo finale, ormai a tutti noto, è mantenere la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro.
Nella conferenza stampa tenutasi ieri a Francoforte, il Presidente Lagarde ha rassicurato il sistema finanziario specificando che la Bce possiede tutti gli strumenti utili a garantire la liquidità necessaria all’area dell’euro.
Le previsioni degli esperti indicano che l’economia dovrebbe riprendersi nell’arco dei prossimi trimestri e sottolineano che il settore bancario vive una situazione migliore di quella vissuta nel 2008.
I dati generali descrivono il tanto atteso rallentamento dei finanziamenti alle famiglie ed alle imprese.
A chi contesta le decisioni del Presidente della Bce, la risposta rimane ferma: lo scopo dei rialzi è tutto rivolto a domare l’inflazione senza “mettere in ginocchio” l’economia che, intanto, mostra una buona dose di resilienza.
A conti fatti, l’aumento dei tassi di interesse della Bce di 250 punti base (il più rapido della storia) non sembra affatto bastare.
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