Rifinanziare un prestito in corso significa accendere un nuovo finanziamento ottenendo condizioni contrattuali migliori che aiutano a scongiurare situazioni di insolvenza e di sovraindebitamento. Tutte le banche posso procedere ad un rifinanziamento.
Viviamo in una fase economica in cui spesso risulta complicato arrivare a fine mese e non sempre riusciamo a mantenere gli impegni mensili assunti al momento della stipula di un contratto di finanziamento.
In questi casi, una valida soluzione è rappresentata dal rifinanziamento di un prestito in corso che permette di richiedere condizioni economiche più sostenibili rispetto a quelle assunte in precedenza evitando problemi di sovrandebitamento.
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Cosa fare per abbassare la rata del finanziamento
Le tempistiche per rifinanziare un prestito variano in base all’istituto di credito a cui si sceglie di rivolgersi ed al numero di rate già pagate. In ogni caso, non è indispensabile fare riferimento al proprio istituto di credito perché qualsiasi banca è in grado di procedere ad un rifinanziamento, dopo aver valutato i requisiti anagrafici e reddituali del richiedente.
Naturalmente, chi opta per tale soluzione è interessato ad ottenere un tasso d’interesse più basso. Per questa ragione, è utile comparare diversi preventivi fino a scegliere le migliori condizioni offerte dal mercato del credito.
I vantaggi di un rifinanziamento sono riassumibili nei seguenti punti:
- riduzione del rischio di insolvenza
- convenienza
- tranquillità nel gestire un’unica rata
- liquidità aggiuntiva.
Viene da sé che, oltre al debitore, anche l’istituto di credito coinvolto si giova di un rifinanziamento perché scongiura il mancato pagamento delle rate. Rifinanziare un prestito evita, infatti, di rientrare nell’elenco dei cattivi pagatori.
Come rifinanziare un prestito personale
Quando si procede ad un rifinanziamento di un prestito si estingue un prestito in corso, richiedendo un nuovo prestito più conveniente ed allineato alle proprie possibilità economiche.
Coloro che ne fanno richiesta, infatti, scelgono questa soluzione perché non riescono più a far coincidere le esigenze finanziarie della propria famiglia, con il pagamento puntuale delle rate.
Il rifinanziamento, inoltre, prevede anche la modifica della durata del prestito in corso dividendo il debito residuo su un maggiore numero di rate.
Quando conviene rifinanziare un prestito
In tanti casi, rinegoziare un prestito costituisce l’unica possibilità di evitare difficoltà finanziarie. Ciò detto, non va considerata una soluzione sempre conveniente, né attuabile.
I principali requisiti richiesti sono:
- età compresa tra i 18 anni ed i 75 anni (l’età massima varia a seconda della banca o dell’istituto di credito a cui ci si rivolge)
- reddito dimostrabile (lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati)
- residenza italiana (gli extracomunitari devono avere un permesso di soggiorno valido)
- firma del coniuge (nel caso di richiedenti coniugati)
- affidabilità creditizia
Il rifinanziamento conviene quando i tassi risultano più vantaggiosi e quando non si è più in grado di sostenere il pagamento costante delle rate.
Differenza tra rifinanziamento e rinnovo
Dal punto di vista pratico, il rifinanziamento ed il rinnovo sono uguali:
- agiscono su una sola esposizione finanziaria
- forniscono l’accesso a liquidità aggiuntiva
- richiedono l’estinzione anticipata del debito in essere
Nonostante gli effetti siano identici, gli ambiti di applicazione sono diversi.
Il rifinanziamento si adopera per prestiti personali e finanziamenti in genere. Il rinnovo fa riferimento alla Cessione del Quinto che, come prevede il DPR 180/1950 può essere applicato solo a patto che si sia pagato il 40% del piano di ammortamento iniziale (tale condizione prevede delle eccezioni da valutare rispetto al singolo caso).
In tutti i casi di rifinanziamento si applica la logica della convenienza legata alla possibilità di ottenere un tasso più favorevole o per avere ulteriore liquidità senza aggiungere un’altra rata.