La manovra 2023 del governo Meloni è arrivata al Senato e aspetta la fiducia per il 29 dicembre.
Le opposizioni hanno occupato la commissione Bilancio e il voto è slittato di un giorno. Giovedì dalle 9 inizieranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia per arrivare entro le 12, al via libero definitivo.
La manovra vale circa 35 miliardi di euro, molti dei quali destinati a contrastare il caro energia. Tra le misure principali la flat tax fino a 85 mila euro, il taglio del reddito di cittadinanza, quota 103 per le pensioni e la tregua fiscale.
Per evitare di entrare in esercizio provvisorio, la legge di bilancio va approvata entro il 31 dicembre.
Pensioni
Prima della riforma strutturale della previdenza da definire il prossimo anno, la manovra presenta un cospicuo pacchetto pensioni con interventi pratici a partire dal 1° gennaio. Prima di tutto arriva Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) con penalità che va in pensione anticipatamente e premi per chi continua a lavorare pur potendo andare in pensione. I trattamenti minimi per gli over 75 raggiungono i 600 euro. Si restringe la platea per Opzione donna che diventa Opzione mamma. Si confermano l’Ape sociale e il canale precoci.
Viene introdotta una stretta sulla perequazione: viene mantenuta al 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo, fino a 2.100 euro, mentre sarà ridotta quella per importo più elevati. Per le pensioni minime ci sarà un recupero del 120%; passeranno quindi da 525 euro a 570 euro mensili.
Fisco
Viene confermata la “tassa piatta” per le partire Iva e gli autonomi, ma con dei cambiamenti rispetto alla precedente versione. La tassazione agevolata al 15% sarà valida per l’eccedenza del reddito d’impresa o di lavoro autonomo del 2023 rispetto al più alto importo dichiarato negli anni 2020, 2021 e 2022 con un tetto massimo di non oltre 40 mila euro.
Il limite per stare nel regime forfettario passerà da 65 mila euro a 85 mila euro.
Per quanto riguarda i conti sospesi con il fisco è prevista una sanatoria delle irregolarità formali sulle dichiarazioni dei redditi, la conciliazione agevolata, la rottamazione delle cartelle.
Lo stralcio delle cartelle fino a 1000 euro, relativo al periodo 2010/2015 slitta al 31 marzo.
Sono escluse dalla cancellazione automatica le sanzioni amministrative, multe comprese. I Comuni hanno facoltà di decidere se applicare la norma.
Decisa la detassazione delle mance del personale per il tramite del datore di lavoro, anche attraverso pagamento elettronico. Le mance avranno un’imposta sostitutiva sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 5% e fino al 25% del reddito percepito entro l’anno.
Misure a sostegno delle imprese
Con l’obiettivo di rilanciare gli investimenti privati viene rifinanziata la nuova Sabatini, per un totale di 150 milioni.
Per le imprese del Mezzogiorno viene prorogato il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo e credito d’imposta per acquisto di beni strumentali.
Tale agevolazione viene prorogata, per tutto il 2023, anche per le imprese che si trovano nelle Zone Economiche Speciali.
Viene estesa fino alla fine del 2023 la durata delle detrazioni fiscali al 110% per le spese inerenti gli interventi di efficientamento energetico realizzati dai condomini che rispettano determinati requisiti.
Lavoro e aiuto alle famiglie
Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, viene rafforzato l’esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti e viene rivista la decontribuzione con lo scopo di promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza, i giovani e le donne.
Riguardo le famiglie, viene potenziato l’assegno unico universale aumentando del 50% il suo valore a nuclei con 4 o più figli.
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